E’ stata eseguita, nel pomeriggio di ieri, da personale della Squadra di Polizia Giudiziaria di questo Commissariato, l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Brindisi, Luigi Forleo, su richiesta del pm Daniela Iolanda Chimienti, a carico di Alessandro Muscio, 37 anni. L’uomo, nella notte tra il 24 ed il 25 gennaio scorsi, a Mesagne, in via Bologna, si era responsabile dell’incendio doloso di due auto, del danneggiamento di una terza auto e della facciata di due abitazioni, di un lampione della pubblica illuminazione e di alcuni cavi dell’Enel. L’obiettivo preso di mira era stata l’auto Fiat Punto, in uso ad un operaio del settore privato, ventinovenne del posto, incensurato. Da qui le fiamme si erano propagate sulla Citroen Saxo parcheggiata davanti e si erano poi estese sugli immobili e su tutto ciò che avevano incontrato.
Le indagini della polizia hanno escluso subito l’accidentalità del fatto. Al contrario, più si ascoltavano persone in grado di riferire elementi utili, più si comprendevano le dinamiche familiari nell’ambito delle quali era maturato il gesto. L’operaio mesagnese, la sera prima, aveva avuto un litigio con il cognato con il quale vi erano vecchi dissapori e con il fratello di quest’ultimo, il quale, prima della mezzanotte, a bordo dell’auto di proprietà del fratello, è giunto nei pressi dell’abitazione della vittima per la vendetta. Le immagini di un sistema di videosorveglianza privato acquisite dagli investigatori, hanno consentito di ricostruire la dinamica del fatto e addebitarne la responsabilità al fratello del cognato della vittima, Alessandro Muscio, già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio.