
Al termine di un processo con rito abbreviato è stato condannato a due anni di reclusione per danneggiamento seguito a incendio e per stalking Alessandro D’Errico, il disoccupato 39enne di Brindisi che nel novembre di due anni fa incendiò l’auto dell’ex sindaco Pd di Brindisi, Mimmo Consales, ora ai domiciliari per corruzione. D’Errico, assistito dall’avvocato Mauro Durante, è libero e ha presenziato in aula alla lettura del dispositivo. Il pm Savina Toscani aveva chiesto la condanna a due anni e quattro mesi di reclusione. I fatti si sono verificati il 3 novembre del 2014. Il 10 novembre successivo l’uomo confessò alla Digos di Brindisi di aver dato fuoco all’auto dell’allora primo cittadino ma negò di averlo mai perseguitato. Nel dicembre successivo fu emessa nei suoi confronti una ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari.
Secondo il capo di imputazione, D’Errico avrebbe perseguitato Consales, all’epoca dei fatti candidato del Pd, sin dalla campagna elettorale del 2012. Gli chiedeva un posto di lavoro, a quanto da lui stesso riferito, come ricompensa per l’impegno a sostegno della sua corsa a palazzo di città: gli avrebbe reperito, in particolare, un garage per allestire un comitato elettorale, pagando un affitto di 300 euro. Avrebbe poi iniziato a contattarlo ripetutamente al cellulare fino a riuscire a parlarci personalmente per rappresentare il proprio stato di necessità e la richiesta di una occupazione. D’Errico non potrà beneficiare della sospensione condizionale della pena: gli sono state però riconosciute le attenuanti generiche. Consales non si è costituito parte civile nel processo.