
«Giovedì scorso ho ufficialmente presentato alla Procura della Repubblica una denuncia-querela per diffamazione nei confronti del segretario regionale del mio partito, il Pd, nonché governatore della Regione Puglia, Michele Emiliano». Lo ha annunciato l’ex assessore all’Urbanistica del Comune di Brindisi, Pasquale Luperti, che si è sentito offeso per i riferimenti, fatti da Emiliano anche in sede di Commissione antimafia, al padre Antonio e allo zio Salvatore, il primo già condannato per associazione mafiosa. I due furono uccisi alla fine degli anni novanta nell’ambito di una guerra di mafia in seno alla Scu scoppiata per la gestione del traffico di sigarette di contrabbando.
Emiliano nel dicembre scorso aveva chiesto le dimissioni di Luperti dalla giunta guidata da Mimmo Consales (Pd), arrestato per corruzione lo scorso 6 febbraio e poi dimessosi. Nel corso di una conferenza stampa a Brindisi, Luperti ha anche annunciato che si candiderà alle prossime elezioni del Consiglio comunale nella lista Impegno Sociale. «Purtroppo – ha detto ancora – e ad oggi non ne capisco le motivazioni, Emiliano ha detto alcune cose alla commissione Antimafia, con un accanimento nei miei confronti e nei confronti della mia famiglia, a cui devo tra l’altro chiedere scusa, la cui vita negli ultimi mesi è stata stravolta». «Ho inoltrato su tutto ciò – ha aggiunto – una nota al presidente della commissione parlamentare Antimafia ed è pronta una analoga nota che invierò martedì alla commissione di garanzia del Partito democratico». Luperti ha precisato di aver allegato alla querela un dossier di 64 pagine, fronte-retro, che riguardano tra l’altro il Piano urbanistico generale del Comune di Brindisi e che contengono «tutte le prove del mio agire corretto».