
Il faro è stato tinteggiato di bianco in coordinato con il progetto di arredo urbano della piazza sottostante e del nuovo lungomare di Torre Canne. Nell’intervento di pitturazione però è stato ritenuto opportuno tirare a lucido anche il fascio littorio che sovrasta una delle finestrelle del faro e che finora era reso quasi invisibile perché tinteggiato come il faro. Ora il fascio spicca sul prospetto frontale del faro che fu realizzato proprio nel Ventennio fascista.
Dal luglio 2011 il Comune di Fasano ha ottenuto in convenzione dall’Agenzia del Demanio l’uso degli spazi esterni e l’immobile del faro. Fino al 2017, ma con possibilità di rinnovo.
Il Comune ha avviato un progetto per trasformare l’intero complesso in area pubblica da destinare a incontri, spettacoli, eventi, con vari punti ristoro. Il tutto integrato nel progetto di rinnovo dell’arredo urbano di Torre Canne con l’obiettivo di rilanciare la frazione di Fasano.
Il piazzale in cui si trova il faro è stato completamente rifatto con l’abbattimento del muro di cinta. E il faro è stato interamente ritinteggiato di bianco. E’ stato però scelto di valorizzare il fascio littorio che è stato riportato all’originaria colorazione che spicca decisamente sul bianco del faro.
La scelta è destinata probabilmente ad aprire un dibattito.
“La damnatio memoriae aveva senso all’indomani della liberazione”, chiarisce tuttavia il professor Massimo Guastella, docente universitario e critico d’arte. “Oggi la sensibilità per il recupero del patrimonio storico e architettonico suggerisce di preservare tali emblemi quale testimonianze di un’epoca passata senza che vi siano presupposti apologetici.
“Il problema mi pare un’altro: la tinteggiatura bianco mediterranea della torre forse di richiamo modaiolo turistico ma è un vero obbrobrio sotto il profilo di un corretto intervento conservativo di quella architettura che è di certo interesse storico-architettonico nello specifico delle tipologie dei fari progettati nel ventennio. La storia non è bella o brutta. È storia punto. Nostalgici o partigiani dell’ultima ora se ne facciano una ragione”, aggiunge Guastella.
Il dibattito è aperto.
(Nelle foto il Faro com’era negli anni Settanta, al centro fino a qualche mese fa e a destra dopo l’ultima tinteggiatura)