Sono ritenuti gli autori del furto di circa 97 mila chili di olio d’oliva, per un valore di 300 mila euro, compiuto nell’aprile dell’anno scorso alla Umbria Olii di Campello sul Clitunno, tre brindisini, denunciati dai carabinieri per furto aggravato al termine di una lunga indagine. Per tutti il gip di Spoleto ha disposto la misura cautelare dell’obbligo di dimora nella loro città.
I particolari dell’operazione, condotta dai militari del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Spoleto in collaborazione con quelli della stazione di Campello sul Clitunno, sono stati illustrati oggi in una conferenza stampa dal comandante provinciale dell’Arma, colonnello Cosimo Fiore, da quello del reparto operativo, Carlo Sfacteria, della compagnia di Spoleto, Marco Belilli e da quello del nucleo operativo e radiomobile di Spoleto, Giulia Maggi.
Il furto all’interno della Umbria Olii era avvenuto la notte tra il 21 e il 22 aprile dello scorso anno, quando alcuni soggetti, dopo avere tagliato una parte della rete di recinzione, si erano introdotti all’interno dello stabilimento con tre autocisterne e si erano impossessati dell’olio. Quindi l’indagine, svolta attraverso l’esame delle immagini di due telecamere posizionate all’interno del complesso, nei pressi dell’area di carico e scarico, che mostravano l’ingresso prima di un uomo a piedi e, alcuni minuti dopo, dei tre tir con cisterna.
I carabinieri hanno sentito numerose testimonianze acquisito tabulati telefonici e le immagini di impianti di video sorveglianza poste lungo il tragitto, riuscendo a risalire al proprietario delle cisterne, titolare di una ditta di trasporti di Brindisi. L’indagine è proseguita attraverso l’analisi e il confronto di immagini, fotografie, anche estrapolate da social network, in particolare da profili Facebook, con mezzi e persone gravitanti nel Brindisino.
La somiglianza di volti, corporatura e i capi di abbigliamento indossati nelle fotografie – hanno riferito i carabinieri – hanno fatto stringere il cerchio sui tre autotrasportatori, due di 29 anni e un di 39, con precedenti specifici e due dei quali già arrestati nel maggio 2015 a Cerignola perché trovati in possesso di tre semirimorchi cisterna carichi di 25.600 chili di olio di oliva di origine spagnola recentemente rubati a Livorno.
Gli investigatori ritengono che l’olio rubato a Campello sul Clitunno fosse destinato al mercato italiano ma anche estero, presumibilmente per mettere in atto possibili frodi alimentari. Sempre secondo la ricostruzione dei militari i tre, grazie alla tipologia del loro lavoro, avevano la possibilità di visionare e svolgere sopralluoghi nei luoghi dove poi decidevano di agire. «Questa che è stata portata a termine – ha spiegato il comandante Cosimo Fiore – è stata una indagine classica, che si è avvalsa di esami di testi, controllo del territorio, analisi di tabulati. Una indagine ‘alla vecchia manierà che presuppone sacrificio e conoscenza del territorio e che ha portato a brillanti risultati».