Non sarebbe stato il padre della vittima ma uno zio materno a ferire gravemente il 19enne accusato di violenza sessuale nei confronti di un dodicenne: è stato lo stesso zio, nel pomeriggio di ieri, a presentarsi in procura e ad ammettere le proprie responsabilità, scagionando così il padre del ragazzo che è agli arresti domiciliari per quell’accusa.
“Ma non l’ho preso a martellate”, ha chiarito in procura, spiegando di essersi fatto giustizia sommaria dopo che la famiglia aveva scoperto degli abusi sessuali compiuti ai danni del nipotino di 12 anni.
Nella mattinata di ieri il padre del ragazzo – nel corso dell’interrogatorio di garanzia – si era limitato a dichiarare di non aver fatto nulla di quanto gli viene contestato.
Gli abusi, a quanto ricostruito, risalgono all’agosto del 2015. Il 19enne, studente liceale all’ultimo anno, avrebbe adescato il ragazzino in chat fingendo di essere una procace ragazza. Almeno tre gli incontri che ci sarebbero stati fra i due in una struttura abbandonata del parco Cesare Braico. Fino a quando la madre del 12enne non ha scoperto tutto controllando il computer del figlio. Le indagini sono condotte dalla squadra mobile di Brindisi.