Cinque milioni di euro del ministero per finanziare la ristrutturazione del Castello Alfonsino

Non è il Castello di Terra ma quello di mare, il maniero che sarà restaura con i fondi del Ministero dei Beni e delle attività Culturali. Erroneamente le agenzie di stampa che ne davano notizia facevano riferimento genericamente al Castello Svevo di Brindisi, in realtà nel Pon, tra gli interventi giudicati finaiziabili c’è la dicitura “Castello Svevo-Forte a Mare di Brindisi” cui verranno destinati ben cinque milioni di euro. La struttura potrà dunque tornare agli antichi splendori.
Oltre mezzo miliardo per 88 cantieri della cultura nelle 5 regioni del Sud con interventi di grande rilievo, dal Museo archeologico di Napoli al parco della Valle dei Templi di Agrigento al Castello Svevo di Brindisi. Il Cipe ha approvato il Piano di Azione e Coesione Complementare 2014-2020 che costituisce l’ultima tranche del Piano operativo nazionale Cultura e sviluppo del Mibact. «I cantieri della cultura – dice il ministro Dario Franceschini – sono un’ulteriore dimostrazione di come e quanto il governo stia investendo per la tutela e la valorizzazione del patrimonio».
Grazie all’intervento sinergico del Pon Cultura e del Piano d’Azione Comunitario, in Campania vengono finanziati 32 interventi per 137.816.723 euro, in Calabria 6 interventi per 11.088.730 euro, in Puglia 20 interventi per 68.297.141 euro, in Basilicata 9 interventi per 26.448.242 euro, in Sicilia 19 interventi per 57.073.267 euro. Oltre 300 milioni di risorse, circa 90 cantieri di immediata realizzazione a cui si sommano le risorse per favorire la progettazione di qualità, l’assistenza tecnica alle stazioni appaltanti e 33 milioni di euro ancora da programmare. Gli interventi sono tutti di rilievo: tra gli altri, quelli per il Museo archeologico di Napoli, i parchi archeologici di Cuma, Velia e Paestum, la Reggia di Caserta, la Real Tenuta di Carditello, i musei e i parchi archeologici di Sibari, Locri e Scolacium, Castel del Monte, i Castelli Svevi di Trani e Brindisi, il Castello di Carlo V a Lecce, il parco archeologico di Venosa, il museo archeologico di Metaponto, il parco della Valle dei Templi di Agrigento e il parco archeologico di Gela.

Il progetto brindisino si configura come un intervento di completamento del recupero funzionale del Castello, imprescindibile per la comprensione e la contestualizzazione del sistema difensivo a corollario delle emergenze architettoniche dei centri maggiori : Lecce, Otranto, Gallipoli, Copertino e Taranto.
Il Castello di proprietà del Demanio Storico Artistico e in consegna al Mibact è un bene culturale che per caratteristiche e ubicazione costituisce un eccezionale attrattore non solo per la definizione di percorsi turistici dedicati alla scoperta del territorio, ma soprattutto per lo sviluppo territoriale.
Il recupero completo del Castello, pertanto, è il presupposto per il progetto di valorizzazione legato al riuso, compatibile con le esigenze di tutela del bene culturale al fine di promozione della conoscenza del territorio con azioni mirate alla crescita e allo sviluppo dell’area brindisina.
L’intervento permetterebbe lo sviluppo di una vocazione turistica anche di zone costiere non immediatamente fruibili o note al circuito turistico tradizionale che predilige le località più rinomate a garanzia della convenienza economica delle infrastrutture pubbliche e private legate all’indotto turistico.
Gli interventi architettonici consistono in un complesso di operazioni di risanamento, restauro e consolidamento finalizzati all’integrità materiale ed al recupero delle parti oggetto di intervento ai fini della salvaguardia e della trasmissione dei loro valori culturali, integrate da indagini diagnostiche, lavori impiantistici, adeguamento e implementazione dei percorsi di visita per la miglior fruizione pubblica, anche da parte di persone diversamente abili. Comprendono: -rilievi con tecnologie laser-scan, indagini diagnostiche, stratigrafiche, saggi ispettivi e indagini; -opere di restauro: messa in sicurezza e/o smontaggio di eventuali elementi pericolanti, rimozione di impianti obsoleti e/o non funzionanti, rimozione di piante infestanti e disinfestazione da patine e colonizzazioni biologiche, consolidamento di strutture murarie, asportazione totale o parziale di elementi lapidei, in ferro o in altro materiale, di intonaci e di malte incongrui o ammalorati non recuperabili, risanamento e restauro di paramenti e pavimentazioni in elementi lapidei, di malte, di intonaci e di finiture recuperabili mediante operazioni di asportazione/pulitura con sistemi meccanici e chimici, sostituzioni, integrazioni, risarciture, riadesioni, stuccature, ancoraggi, incollaggi, consolidamento corticale e protezione, ove necessari, con applicazione di prodotti compatibili, realizzazione/integrazione, ove necessario, di parapetti, restauro/revisione/sostituzione di infissi in legno e in ferro, realizzazione/revisione del sistema di canalizzazione delle acque, restauro/revisione/integrazione dei sistemi di illuminazione delle cortine murarie interne, dei bastioni e dei camminamenti. -assistenza archeologica; -percorsi di visita, informazione e comunicazione. Gli interventi di valorizzazione comunicazione, fruizione, promozione e divulgazione culturale permetteranno di migliorare l’accessibilità e la visitabilità dell’intero circuito, di coglierne a pieno la spazialità architettonica, le peculiarità tecnico-costruttive, le stratificazioni storiche, le emergenze archeologiche e le testimonianze storico-artistiche. Saranno implementati i percorsi di visita con la conseguente possibilità di accedere a spazi e ambienti attualmente di fatto non fruibili. Il visitatore, in funzione delle proprie esigenze, avrà la possibilità di percorrere tutti gli spazi aperti, attraverso un percorso che integra le parti già fruibili con quelle interessate dal progetto. Il piano di comunicazione e valorizzazione prevede la predisposizione di percorsi naturalistici, fruibili attraverso sentieri da trekking, piste ciclabili e rotte natabili consentendo una più ampia scelta che i visitatori potranno seguire un proprio personale itinerario, un processo fruitivo dinamico, che permetterà di scegliere diverse modalità di fruizione, diversi livelli di approfondimento e una grande varietà di stimoli. Gli interventi sopra descritti, anche attraverso l’integrazione delle attività che li connotano, rispondono agli obiettivi del progetto e alle azioni previste dalla linea a carattere nazionale e internazionale, inserendosi nel sistema di iniziative regionali e locali volte allo sviluppo turistico e del patrimonio culturale, naturale e paesaggistico.