Accuse di stupro a Paul Haggis, la giovane donna conferma tutto anche in aula

«La signora ha confermato senza nessuna esitazione e senza nessuna incertezza il contenuto della denuncia e questa è la cosa più importante». Lo ha detto dopo l’incidente probatorio nel Tribunale di Brindisi l’avvocato Claudio Strata, legale della 28enne presunta vittima di violenza sessuale da parte del regista premio Oscar Paul Haggis. «Dopo 8 ore e mezza lei è molto stanca e provata» ha detto l’avvocato, rispondendo però «no» a chi gli chiedeva se avesse avuto un crollo: «Ha chiesto un paio di volte di sospendere per avere un momento di riposo, per prendere un po’ d’acqua e un caffè, ha tenuto molto bene».
Dunque la donna inglese di 28 anni non ha fatto alcun passo indietro. Dopo essere tornata da Londra, come aveva promesso, per partecipare all’incidente probatorio voluto dalla procura di Brindisi per cristallizzare le prove, avrebbe tenuto botta per oltre otto ore al fuoco di fila di domande dei rappresentanti della pubblica accusa e dell’agguerritissimo collegio difensivo ricostruendo – immaginiamo con grande dolore – quei tre giorni trascorsi nel B&B di Ostuni in compagnia del regista.
Nel pomeriggio di mercoledì e poi ancora a tarda notte quando la camera di consiglio si è chiusa, è riuscita a schivare la flotta di giornalisti presenti all’ingresso del palazzo di giustizia, scortata dal dirigente della Squadra mobile Rita Sverdigliozzi che l’ha seguita sin dalle prime ore dopo la denuncia.
Paul Haggis «ha partecipato con molta attenzione, ho visto che prendeva appunti e sicuramente avrà modo poi nei prossimi giorni di riflettere sulle dichiarazioni della ragazza ed eventualmente di replicare ancora. So che ha già fatto un interrogatorio, siamo curiosi di leggere cosa ha detto». Lo ha detto ancora l’avvocato Claudio Strata, legale della donna. Rispondendo alla domanda dei cronisti sulle versioni contrastanti di accusatrice e accusato, l’avvocato ha detto che «noi non conosciamo la versione di Haggis se non attraverso quello che abbiamo letto sui giornali. Non sappiamo assolutamente nulla della versione di Haggis, abbiamo potuto semplicemente avere i primi atti, cioè la denuncia, l’annotazione della polizia, i certificati medici, le dichiarazioni del personale dell’hotel e quindi loro avevano anche un vantaggio da questo punto di vista»
Anche l’avvocato della difesa, poco prima di mezzanotte si è fermato a parlare con i cronisti, mentre come era accaduto al termine dell’udienza di convalida del fermo, Haggis ha preferito uscire in auto senza fermarsi. «Io non posso che ripetere quello che ho già detto, cioè che anche dopo, direi soprattutto dopo l’esame della persona offesa, Paul Haggis si dichiara completamente innocente ed estraneo a qualsiasi ipotesi di reato», ha detto Laforgia.
«Siamo assolutamente fiduciosi di poter innanzitutto restituire la libertà a Paul Haggis in tempi brevi e poi di poter chiarire fino in fondo questa vicenda. Abbiamo anticipato la formalizzazione della istanza di revoca della misura cautelare anche all’esito dei risultati dell’incidente probatorio», ha detto Laforgia.

Un incidente probatorio fiume, dunque, reso più complesso dalla necessità di tradurre le domande e le risposte dall’inglese in italiano e viceversa. L’udienza è stata chiesta dopo l’arresto di Haggis, che dal 19 giugno è ai domiciliari in un casale a Ostuni, per cristallizzare le dichiarazioni della donna.
L’incidente probatorio è una sorta di anticipazione del processo, per definire quello che sarebbe accaduto in un b&b di Ostuni nei tre giorni dal 12 al 15 giugno, durante i quali la 28enne ha denunciato di aver subito abusi. Fino a ieri quel racconto era stato fatto solo agli agenti di Polizia che hanno raccolto la denuncia.
La 28enne aveva detto di essere stata costretta a ripetuti e violenti rapporti sessuali per tre giorni consecutivi, per essere poi lasciata sola e in stato confusionale in aeroporto all’alba. È lì che il personale dello scalo salentino ha notato il suo turbamento e l’ha indirizzata ai poliziotti dinanzi ai quali ha poi formalizzato la querela. Una denuncia, riportata per stralci nell’ordinanza d’arresto, fatta di dettagli intimi, di bigliettini con i quali la donna avrebbe tentato di chiedere aiuto al medico che dopo una delle presunte violenza l’ha visitata. È stata lei stessa, nella denuncia, a riferire di aver confidato quei presunti abusi subiti e poi ogni volta di essere tornata dal regista. Per tre volte, infatti, si sarebbe allontanata, sempre durante il giorno, confidando le presunte violenze prima al medico, poi a una farmacista e anche a diversi amici. Quello che dal racconto della donna emerge, stando all’ordinanza, è che ogni volta sarebbe tornata in albergo da Haggis sperando in una relazione sentimentale con lui. Un sentimento che, poche ore prima di salutarlo e denunciarlo, la 28enne ha anche messo nero su bianco in un biglietto lasciato in hotel. Nel biglietto la donna ringraziava il regista per il suo «invito improvviso» e sottolineava di avere apprezzato la sua «gentilezza ed ospitalità ad Ostuni» dove aveva trascorso «del tempo meraviglioso» con lui. Infine auspicava di rivederlo «prossimamente in Francia o a Londra o alle Mauritius».
Agli agenti che l’hanno soccorsa in aeroporto all’alba del 15 giugno, la 28enne ha descritto se stessa come «scioccata e, perciò, silente» di fronte alle violenze dell’uomo, «impietrita dalla paura». Un racconto che forse sta ribadendo e confermando nell’incidente probatorio. Una ricostruzione, però, dal primo momento smentita dal regista, che si è sempre dichiarato innocente, spiegando che i due avrebbero avuto in quelle tre giornate sempre rapporti sessuali consenzienti. E oggi, dopo quell’alba in aeroporto dove i due si sono visti l’ultima volta, la 28enne aspirante consulente cinematografica e Haggis si sono ritrovati faccia a faccia in un’aula di giustizia.
La giovane donna ora probabilmente farà rientro a Londra e teoricamente potrebbe anche evitare di rientrare in Italia: le prove raccolte durante l’incidente probatorio hanno valenza processuale, come se fossero state cristallizzate durante il dibattimento.
Haggis per il momento rimane agli arresti domiciliari in attesa della decisione del gip sulla richiesta di scarcerazione avanzata dalla difesa. Nell’eventualità di un rigetto, è scontato il ricorso al Tribunale del Riesame.