Ci sono anche tre siti nella provincia di Brindisi tra le destinazioni dei nuovi impianti di cogenerazione a biogas da fanghi di depurazione per i quali AQP (Acquedotto Pugliese) ha autorizzato la gara per la realizzazione del primo stralcio (l’investimento complessivo ammonta a 27.450.000 euro). Si tratta di Ostuni, Carovigno consortile e Brindisi Fiume Grande, luoghi in cui le nuove strutture sorgeranno in corrispondenza di altrettanti impianti di depurazione a digestione anaerobica.
La produzione di biogas da acque reflue (cioè da acque di provenienza domestica, industriale o fognaria, potenzialmente dannose per salute e ambiente) è una soluzione sostenibile e in linea con i più attuali principi di tutela ambientale, che consente di produrre energia attraverso il biogas prodotto dalla fermentazione della sostanza organica contenuta nei fanghi di depurazione.
Una volta in funzione, si stima che gli impianti svilupperanno una produzione da cogeneratore di 16,5 gigawattora (GWh) all’anno, per un risparmio economico di circa 6 milioni di euro all’anno e una riduzione delle emissioni di anidride carbonica (CO2) di almeno 2.200 tonnellate all’anno.
A tali strutture si aggiungeranno, da qui a tre anni, anche un centinaio di nuovi impianti fotovoltaici con l’obiettivo, dichiarato dall’ingegnere Domenico Laforgia, presidente di AQP di raggiungere l’autosufficienza energetica per la Regione.
Nell’immagine: il cogeneratore a biogas di Bari Ovest.