
Gli archivi di Stato di Brindisi e Lecce avranno un deposito comune, molto ampio e soprattutto con un significato speciale: si tratta di un lotto confiscato alla criminalità organizzata e situato nella zona industriale di Brindisi. L’operazione costerà al ministero dei Beni culturali circa quattro milioni di euro ma consentirà un’adeguata sistemazione ai documenti che fisiologicamente si moltiplicano anno dopo anno e che saranno tutti custoditi in un unico immobile.
Al momento infatti a Brindisi i depositi sono dislocati in via Porta Lecce e in via Cappuccini, mentre a Lecce in via Sabotino. In tutti i casi si tratta di strutture di proprietà privata per le qual viene pagato un canone di locazione complessivo di circa 100 mila euro all’anno.
Già dal 2015 il ministero dei Beni culturali lavorava per individuare una sede unica per far convergere una mole di materiale cartaceo che in metri lineari occuperebbe una strada di oltre dieci chilometri.
Ora l’Agenzia del demanio ha bandito la gara per i lavori di ristrutturazione e rifunzionalizzazione del complesso immobiliare demaniale in contrada Piccoli confiscato già nel 2013 a Pietro Quatraro, da destinare a sede degli archivi del ministero per i Beni e le Attività culturali. L’importo complessivo è di quattro milioni 200 mila euro. Le domande di partecipazione alla procedura negoziata dovranno pervenire entro il 20 ottobre prossimo.
L’intervento prevede la demolizione di 7 degli 8 corpi di fabbrica esistenti, la ricostruzione di 5 corpi di fabbrica e la ristrutturazione e messa in sicurezza del capannone centrale. La demolizione sarà seguita dalla ricostruzione di 5 diversi corpi di fabbrica di dimensioni analoghe tra loro che, unitamente al capannone esistente, costituiranno le volumetrie del futuro Archivio di Stato.