
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli hanno eseguito oggi, 17 ottobre, un’ordinanza di applicazione di misura cautelare agli arresti domiciliari nei confronti dell’imprenditore vitivinicolo di San Severo Ciro Caliendo, 46 anni, ritenuto responsabile del tentato omicidio di un ufficiale della Guardia di Finanza, avvenuto il 21 marzo 2023 a Bacoli (Napoli): l’uomo è accusato di aver realizzato l’ordigno esplosivo artigianale che fu piazzato e fatto esplodere nell’auto dell’ufficiale, miracolosamente salvatosi.
Caliendo è anche indagato per l’omicidio volontario della moglie 47enne Lucia Salcone, morta carbonizzata in un grave incidente stradale avvenuto lo scorso 27 settembre a San Severo, mentre, insieme a Caliendo, era a bordo di una Fiat 500 che uscì fuori strada, schiantandosi contro un albero e incendiandosi. Un sinistro la cui dinamica, così come descritta dall’uomo, non ha convinto pienamente gli investigatori, che hanno ritenuto di indagare a tutto tondo, anche in considerazione dei rapporti complicati tra la vittima e il marito, che potrebbero rappresentare un solido movente del delitto.
A commissionare l’attentato al finanziere, per cui oggi è scattato per Caliendo l’arresto, sarebbe stata, secondo quanto emerso dalle indagini dei militari dell’Arma coordinate dalla Procura di Napoli (PM Maurizio De Marco), l’ex compagna dell’ufficiale, nell’ambito di una separazione personale dei coniugi resa particolarmente conflittuale dal disaccordo circa l’affidamento del figlio minore della coppia.
Nella giornata di ieri, al Tribunale di Napoli si è tenuta l’udienza del processo che vede imputato l’esecutore materiale del tentato omicidio, il foggiano Franco Di Pierno, ex cognato di Caliendo (in quanto ex marito della sorella). La notizia dell’arresto della mandante e di Caliendo, attinti da misure cautelari personali insieme ad un altro uomo, è giunta in aula mentre era il processo era in corso.
Per quello che riguarda la morte di Lucia Salcone, si attende il deposito dei risultati dell’autopsia da parte del medico legale che ha svolto l’esame: ciò che sarebbe già emerso è una profonda ferita alla testa, la cui natura dovrà essere oggetto di più approfonditi accertamenti per comprendere se sia stata provocata dall’impatto dell’auto con l’albero o se sia precedente o successiva. Esami tossicologici saranno effettuati anche sul blocco cuore-polmoni per determinare se Lucia Salcone abbia inalato i fumi dell’incendio.
Una perizia tecnica è stata disposta anche sull’automobile, tenuto conto del fatto che gli airbag non sono esplosi, circostanza che induce a credere che l’auto viaggiasse a bassa velocità.
Marina Poci
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