
Il giudice del Tribunale di Brindisi Vittorio Testi ha assolto l’ex assessore e consigliere comunale Pasquale Luperti dall’accusa di concorso in abuso d’ufficio “perché il fatto non sussiste”. La vicenda risale a qualche anno addietro. L’accusa, rappresentata dal pubblico ministero Giuseppe De Nozza, aveva ipotizzato un abuso in quanto Luperti avrebbe chiesto a dipendenti della Brindisi Multiservizi di rimuovere un topo morto dal giardino di una abitazione privata.
Il Tribunale di Brindisi, invece, ha accolto le tesi della difesa, sostenuta dall’avvocato Laura Beltrami, e ha assolto Luperti.
Il processo traeva origine da una inchiesta su Multiservizi, società partecipata all’interno della quale nell’anno 2016 vi sarebbero state secondo l’accusa “turbolenze” elettorali, in termini di pressioni fatte per condizionare il voto alle amministrative e altri atteggiamenti ritenuti dall’accusa censurabili. L’unica contestazione formale per l’ex assessore e consigliere comunale di Brindisi, Pasquale Luperti era proprio quella relativa al topo, ma veniva anche indicato come destinatario di una azione di “condizionamento della libertà del diritto di voto” partita da Daniele Pietanza, ex responsabile del personale di Multiservizi che era stato posto ai domiciliari che non era stata tradotta in una accusa a suo carico.
In sei stanno affrontando il giudizio con rito ordinario. Si tratta di: Daniele Pietanza (difeso da Livio Di Noi) direttore del personale, Carlo Zuccaro, dipendente Multiservizi, Bruno Giannotte, Antonio Sirio, Nicola Iacobazzi, Cosimo Rizzello.
Avevano scelto invece di essere giudicati con il rito abbreviato Luperti (assistito da Laura Beltrami), Pasquale Magrì e Maristella Tramonte, che rispondevano di concorso in abuso d’ufficio proprio per la questione relativa al topo. Sono stati tutti assolti.
Luperti, dopo aver appreso di essere indagato aveva ritirato la candidatura alle elezioni amministrative del 2018.