Atti persecutori contro la madre, truffe ed estorsioni: arrestato un uomo a Francavilla Fontana

Truffa (di cui una perpetrata nei confronti di un’anziana), estorsione continuata ed atti persecutori nei confronti della madre, commessi tra il 2019 e il mese di gennaio 2024: con queste accuse è stato tradotto in carcere un cittadino di Francavilla Fontana in esecuzione, da parte dei Carabinieri della Città degli Imperiali, di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Giudice per le indagini preliminari del del Tribunale di Brindisi nell’ambito di un’indagine diretta e coordinata dalla locale Procura della Repubblica.
L’attività di contrasto alle truffe, specialmente ai danni di persone anziane, sta particolarmente a cuore al Comando Provinciale dei Carabinieri di Brindisi, che da tempo ha incentivato su tutto il territorio lo svolgimento di numerosi incontri con le fasce più vulnerabili della popolazione, con frequenti appuntamenti periodici presso le parrocchie e i centri per anziani, dove i militari dell’Arma hanno svolto, svolgono e continueranno a svolgere una capillare campagna di prevenzione del fenomeno, attraverso un’attività informativa e divulgativa che permetta di raggiungere gli anziani ma anche i loro familiari (proprio a Francavilla Fontana, negli ultimi mesi si sono tenuti decine di incontri, che hanno visto la partecipazione di oltre oltre 750 persone, per fornire indicazioni e suggerimenti su come comportarsi in casi del genere.
Confidando nella collaborazione delle comunità locali, i Carabinieri invitano tutti i cittadini a denunciare episodi di truffa, nonché a segnalare eventuali tentativi di sconosciuti che, telefonicamente, per strada o presentandosi nelle abitazioni, chiedano o pretendano la consegna di somme di denaro per presunti incidenti, fittizie fughe di gas dalle tubature, finte opere benefiche, false vendite di prodotti a domicilio o presunte consegne di pacchi postali.
Le indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Brindisi, svolte dai militari suddetti, comprensive delle denunce delle parti offese, dalle numerose testimonianze raccolte e dall’individuazione delle utenze utilizzate dall’indagato per contattare le vittime, hanno consentito di raccogliere numerosi elementi di prova che, uniti ad un concreto e attuale pericolo di commissioni di reati della stessa specie da parte dell’indagato, hanno portato il Gip a sposare la tesi della Procura.
L’indagato, attualmente detenuto presso la casa circondariale di Brindisi, sarà sottoposto nel prossimi giorni in all’interrogatorio di garanzia.
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