Autopsia sul corpo di Noemi: riscontrate lesioni tra il collo e la testa

L’autopsia compiuta sul corpo in avanzato stato di decomposizione di Noemi Durini non ha finora fornito elementi certi per stabilire le cause della morte della sedicenne, ma i medici legali hanno “forti sospetti” su alcune lesioni presenti tra il collo e la testa della giovane. Il fidanzato di Noemi, detenuto per l’omicidio, ha detto di aver ucciso la ragazza con una coltellata al collo. La ragazza – stando ai primi accertamenti – sarebbe stata uccisa il giorno della scomparsa, il 3 settembre.

Un ragazzo con “un’organizzazione borderline della personalità con capacità intellettive al limite” e che non mostra segni di “un reale senso di colpa”. Dalle carte giudiziarie è questo il profilo psicologico che emerge di Lucio, il diciassettenne che ha confessato di avere ucciso la sua fidanzata Noemi Durini, nascondendone il corpo sotto una catasta di sassi nelle campagne di Castrignano del Capo (Lecce). Così, lo descrive il gip del Tribunale per i Minorenni di Lecce Ada Colluto, nell’ordinanza di convalida del fermo del ragazzo, che fa riferimento ad una perizia neuropsichiatrica compiuta lo scorso 14 settembre.

Lucio, che è stato temporaneamente trasferito dalla Casa protetta di Monteroni (Lecce) all’Istituto penale minorile di Bari, in attesa di andare in una struttura in Sardegna dove sarà anche curato, è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dai futili motivi. Per il gip, il ragazzo deve seguire “un percorso trattamentale altamente specialistico”, anche se al momento, non ci sono elementi per ritenere che al momento dell’omicidio “non fosse pienamente in grado di intendere e di volere”. Quando ha confessato, il 13 settembre scorso, Lucio ha detto di avere agito da solo, ma non ha convinto gli investigatori che indagano alla ricerca di un eventuale complice. I carabinieri stanno esaminando i filmati delle telecamere che si trovano lungo la statale che porta al luogo in cui è stato trovato il cadavere di Noemi. Si studia il passaggio di tutte le auto che hanno percorso la strada a poca distanza dalla Fiat 500 guidata dal fidanzato della ragazzina per capire se qualcuno lo abbia aiutato. Finora, per concorso in occultamento di cadavere e sequestro di persona, è indagato il papà 61enne del ragazzo, sul quale sono in corso accertamenti che tendono a verificare anche gli spostamenti dell’uomo subito dopo la scomparsa della vittima.