Benedetto Romano, 41 anni, avvocato del Foro di Brindisi, è stato condannato a due anni e quattro mesi di reclusione per avere introdotto un mini cellulare nel carcere Pagliarelli di Palermo e avere tentato di consegnare il dispositivo al boss della Sacra Corona Unita Gianluca Lamendola: è questo l’esito del processo celebratosi “in direttima” davanti al giudice della terza sezione penale del tribunale siciliano, Emanuele Nicosia.
Il legale, attualmente ai domiciliari a San Vito dei Normanni, era stato arrestato in flagranza circa dieci giorni fa. La PM Ilaria De Somma aveva chiesto una pena di tre anni e mezzo.
Il difensore di Romano, Alessandro Musso, ha parlato di “incongruenze da approfondire” e di un probabile appello, una volta che saranno lette le motivazioni del provvedimento.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, Romano aveva prenotato un colloquio con il suo assistito, Gianluca Lamendola, 36 anni, già condannato in primo grado a 20 anni e ritenuto al vertice del clan Lamendola-Cantanna, legato alla frangia “mesagnese” della Sacra Corona Unita. Durante l’incontro, il personale di Polizia Penitenziaria avrebbe notato il passaggio sospetto di un oggetto. L’intervento immediato degli agenti ha portato al sequestro di un mini cellulare.
Lamendola è stato a sua volta denunciato per lo stesso reato.
(immagine di repertorio)