Dopo la fuga, avvenuta qualche giorno addietro, di un 17enne napoletano condannato a 15 anni di reclusione per omicidio, un nuovo tentativo di evasione si è verificato oggi, 6 giugno, nell’istituto penale per i minorenni di Bari “Nicola Fornelli”: quattro detenuti di età compresa tra i 16 e i 18 anni hanno aperto un buco nel muro cercando di creare un corridoio di comunicazione con il refettorio: il buco, secondo quanto riferito dagli agenti di polizia penitenziaria, sarebbe stato coperto con alcuni pensili per impedire che i poliziotti potessero trovarlo.
Gli stessi giovani, inoltre, avrebbero appiccato un incendio “costringendo i poliziotti ormai delusi e scoraggiati da tanta impunità, a lavorare in condizioni igienico sanitarie drammatiche, a contatto con il fumo, lo sporco e il sapore acre del fumo e della puzza di bruciato” (così denuncia Federico Pilagatti, segretario del Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria: SAPPE). Sul punto il SAPPE, “considerati i mancati provvedimenti della giustizia minorile”, ha invocato “l’intervento del Prefetto di Bari, poiché questi eventi critici continuati non creano solo situazioni ingestibili all’interno del Fornelli, ma di estremo pericolo anche al territorio”.
Nei prossimi giorni è attesa la relazione degli ispettori del Dipartimento della Giustizia MInorile per chiarire le circostanze dell’evasione del 17enne che nella notte tra il 31 maggio e l’1 giugno è riuscito a fuggire attraverso un buco aperto nel muro perimetrale della cella, calandosi da una finestra usando alcune lenzuola in dotazione ai reclusi del gruppo 1 e scavalcando il muro di cinta.
Nessuna notizia, intanto, del giovane evaso, definito dagli investigatori che lo cercano senza sosta tra Puglia e Campania “estremamente pericoloso”.
Marina Poci