
Sarebbe Antonio Rizzi, un 42enne con precedenti per reati contro il patrimonio e maltrattamenti in famiglia, il responsabile dell’efferato omicidio di Francesco (“Franco”) Dogna, ucciso nella sua abitazione di Santo Spirito lo scorso 7 gennaio con oltre ottanta coltellate: i Carabinieri della Compagnia di Bari San Paolo hanno eseguito nei suoi confronti il decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Procura della Repubblica di Bari al termine di serrate indagini coordinate dalla PM Carla Spagnuolo. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo stava già pianificando una fuga, per raggiungere il nord Italia e poi l’estero.
Determinanti sono stati i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona, tramite i quali è stato possibile accertare l’orario di entrata e di uscita del presunto assassino all’interno dell’abitazione della vittima e la successiva fuga a bordo di un’autovettura parcheggiata in una traversa poco distante, in cui sono state rinvenute e repertate numerose tracce ematiche. Con l’analisi di ulteriori sistemi di videosorveglianza posti lungo le vie di fuga e il monitoraggio del tracciato del GPS dell’autovettura è stata poi individuata la targa del veicolo in uso al Rizzi.
Dall’analisi dei computer del Dogna è poi emerso che tra il fermato e la vittima nei giorni precedenti all’omicidio vi sia stato uno scambio di messaggi: dalla conversazione sarebbe emerso un rapporto, non noto a familiari ed amici, che intercorreva da oltre dieci anni tra i due uomini (i quali saltuariamente si incontravano anche nell’abitazione di Santo Spirito teatro del delitto). Quanto al movente, sarebbe da rintracciarsi in un litigio insorto verosimilmente a seguito di incomprensioni relative all’uso di sostanze stupefacenti.
Marina Poci