
Sarebbe molto vicina alla chiusura l’inchiesta della Procura della Repubblica di Bari sulla vicenda del neonato trovato morto nella culla termica della parrocchia di San Giovanni Battista di Bari, nel quartiere Poggiofranco del capoluogo adriatico: dovrebbe infatti arrivare a giorni sulle scrivanie del Procuratore aggiunto Ciro Angelillis e della PM Angela Morea la perizia che chiarirà la natura del materiale organico trovato sul materassino sul quale il bimbo fu adagiato. Se dovesse trattarsi di urina e se il profilo genetico estratto dal liquido coincidesse con quello quello del piccolo, così come ipotizzato dalla Procura, si avrebbe la conferma che Angelo (così fu chiamato dal sindaco Leccese nel giorno dei funerali) fu lasciato vivo nel vano tecnico che ospitava la culla termica.
Il genetista incaricato della perizia è il professor Carlo Previderè dell’Università di Pavia, lo stesso che ha consentito la riapertura del caso sul delitto di Garlasco: sono stati da lui condotti, infatti, gli esami che hanno portato alla recente iscrizione nel registro degli indagati di Andrea Sempio in relazione alla morte di Chiara Poggi.
Per la morte del piccolo Angelo la Procura barese indaga per omicidio colposo nei confronti del parroco della chiesa, don Antonio Ruccia, e del tecnico Vincenzo Nanocchio, che nel 2014 installò la culla e il 14 dicembre scorso, dopo alcuni blackout, ne cambiò l’alimentatore.
All’esito degli accertamenti sin qui compiuti, è emerso che la morte del neonato è stata causata da ipotermia e che il materassino su cui il piccolo è stato poggiato, e che avrebbe dovuto far partire l’allarme e una telefonata al cellulare del parroco (mai partita) una volta rilevato il peso del neonato, non sarebbe stato idoneo a quella funzione). Ulteriori esami hanno poi evidenziato il malfunzionamento stesso dei sensori del tappetino e una perdita di gas del climatizzatore che avrebbe dovuto riscaldare la stanza e che invece, forse proprio a causa di quella perdita, rilasciò aria fredda.
Resta ancora in piedi l’altro filone dell’inchiesta, quello per abbandono di minori a carico di ignoti, che potrebbe essere archiviato nel caso in cui si accertasse che la morte del piccolo non fu dovuta all’incuria di chi lo lasciò nella culla.
Marina Poci