
La frattura di due costole e varie ecchimosi diffuse su tutto il corpo, praticamente un miracolo: sono queste le condizioni, non particolarmente preoccupanti, della 74enne barese Rosalia De Giosa, estratta viva nella tarda serata di ieri, 6 marzo, dalle macerie del crollo del palazzo di via De Amicis, collassato su se stesso a causa del cedimento di un pilastro ammalorato.
Dopo aver trascorso la notte nel reparto di Rianimazione 1 del Policlinico di Bari, diretto dal dottor Marco Ranieri, la signora De Giosa si trova adesso in un reparto ordinario, la Chirurgia d’Urgenza diretta dalla professoressa Angela Pezzolla, per continuare il monitoraggio e le stabilizzazioni.
Ai giornalisti ha raccontato di aver avuto paura di non farcela, quando, per diverse ore, i soccorritori non riuscivano a sentire le sue richieste di aiuto, e di essersi tranquillizzata quando, intravedendo da sotto i cumuli di cemento la luce di un faro, ha capito di essere stata localizzata: “Giuseppe è stato il mio angelo”, ha detto del vigile del fuoco che l’ha salvata incuneandosi tra le macerie e la nicchia creatasi tra la porta blindata e due pareti: proprio quella bolla d’aria le ha consentito di respirare e di proteggersi da eventuali traumi toracici e cranici.
Il suo primo pensiero, una volta estratta, è stato per i figli, che hanno trascorso in pena per la sua sorte le 27 ore dal crollo all’estrazione, e per la sua cagnolina Samira, anch’essa tratta in salvo.
Cristiana molto devota, la signora Rosalia ha ringraziato Dio per averle salvato la vita, dicendosi sicura che anche il marito, perso cinque anni fa, abbia fatto la sua parte intercedendo presso il Signore.
Marina Poci