Bombe carta al Via del Mare dopo Lecce-Inter: feriti due poliziotti

Nel pomeriggio di ieri, “al termine dell’incontro di calcio tra Lecce ed Inter, un equipaggio della Polizia Stradale, intento ad assicurare la regolare viabilità all’esterno del Via del Mare, è stato costretto a ricorrere alla cure del personale sanitario dopo essere stato bersagliato dal lancio di numerose bombe carta durante il passaggio dei veicoli con a bordo i supporters della squadra ospite”: è quanto denuncia Mirko Bray, segretario generale del SIULP (Sindacato Italiano Unitario dei Lavoratori della Polizia), il quale a proposito dei fatti leccesi ha parlato di “gratuite ed inaccettabili manifestazioni di violenza messe in atto dai soliti professionisti del disordine”.
Bray ha invocato “un intervento normativo a tutela della sicurezza pubblica e delle Forze di Polizia” per far cessare “la diffusa convinzione della totale impunità di chi si rende protagonista di tali inqualificabili azioni che nulla hanno da condividere con i valori dello sport o con il diritto costituzionalmente garantito a manifestare le proprie opinioni o il proprio dissenso”. Il riferimento esplicito del segretario è al modello inglese e alla introduzione di sanzioni economiche, come ad esempio fare pagare a chi va allo stadio o partecipa a manifestazioni pubbliche, i costi derivati da comportamenti violenti che abbiano causato danni a cose o a persone”.
I due agenti, soccorsi dal personale sanitario, sono stati medicati e dimessi con dieci giorni di prognosi.
Disordini si erano verificati anche precedentemente nel corso dell’incontro, all’interno dello stadio, a causa della presenza di tifosi interisti anche in settori non strettamente riservati ai supporters ospiti: dagli insulti si era passati rapidamente alla violenza fisica, con pugni, calci e spinte i cui video, ripresi dai cellulari, sono stati immediatamente diffusi sui social network e sulle chat. La Digos della Questura salentina sta lavorando per acquisirli, unitamente ai filmati delle telecamere a circuito interno dell’impianto sportivo.
Marina Poci