
La discarica di Micorosa, dopo 6 anni di lavori, è stata messa in sicurezza. Questa mattina si è svolta una cerimonia per celebrare la conclusione degli interventi messi in campo dal pubblico e dal privato. Dal 1962 al 1980 i terreni di Micorosa sono stati utilizzati dall’impianto petrolchimico Enichem come discarica dei residui di lavorazione di acetilene, dicloroetano e anidride ftalica. Si tratta prevalentemente di fanghi contenenti un’alta percentuale di sostanze tossiche, alcune delle quali cancerogene, che hanno fortemente contaminato l’intera zona, permeando anche il sottosuolo e giungendo alla falda acquifera.
I lavori hanno interessato un’area di 58 ettari situata in prossimità delle saline di Punta della Contessa: al di sotto dell’area inquinata, è stata realizzata una barriera, tecnologicamente all’avanguardia, che impedirà ulteriori infiltrazioni dei veleni nella falda acquifera.
Alla cerimonia hanno preso parte, oltre alle massime autorità locali, anche il governatore della Regione Puglia Michele Emiliano e il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. Presenti i vertici di Sogesid ed Eni Rewind.
“È una giornata da ricordare per Brindisi – ha affermato nel corso del suo intervento la vicepresidente della Provincia Antonella Vincenti. È un traguardo importante, raggiunto grazie a un lavoro di squadra tra pubblico e privato che hanno messo insieme competenze e risorse. La cerimonia di oggi non rappresenta un punto di arrivo perché da qui bisogna ripartire per mettere in pratica questo modello di lavoro in altre realtà”.
“Questo è l’esempio di come nel nostro secolo dobbiamo intervenire nel riparare a quello che non era considerato nel secolo scorso un errore, ma un elemento di sviluppo. Ora ci rendiamo conto che questo non lo era”, ha affermato il ministro Pichetto Fratin, che ha poi aggiunto che Brindisi che “è una delle realtà del nostro Paese che ha visto il grande sviluppo con la chimica e l’energia ed oggi vive una fase di transizione. Le conoscenze e la formazione professionali sono le condizioni per poter cogliere davvero la sfida del futuro. Ora si tratta di gestire un momento ponte fra quello che è stato e quello che sarà”.
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