Brindisi: ergastolo per i fratelli Morleo nel processo per la morte degli imprenditori Cairo e Spada

La Corte d’Assise di Brindisi presieduta dal dottor Maurizio Saso (a latere il dottor Adriano Zullo) ha condannato alla pena dell’ergastolo (con isolamento diurno rispettivamente di tre anni e di un anno) i fratelli Cosimo ed Enrico Morleo, mandante ed esecutore materiale degli omicidi pluriaggravati degli imprenditori di casalinghi Salvatore Cairo, i cui resti sono stati fatti trovare da Enrico Morleo a dicembre 2023, ucciso e fatto a pezzi il 6 maggio 2000 in un capannone per la rivendita della legna di proprietà di Cosimo Morleo, e Sergio Spada, atteso sotto la sua abitazione e ammazzato in una stazione di servizio nei pressi del rione Sant’Elia il 19 novembre 2001.
I due imputati sono inoltre stati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e condannati al pagamento delle spese processuali in favore dello Stato e di quelle del rispettivo mantenimento in carcere durante la custodia cautelare. Disposto il risarcimento del danno (da liquidarsi in separato giudizio) nei confronti delle parti civili costituite (Stano Elvira, Cairo Sebastiano, Cairo Anna, Annicchiarico Paola, Spada Mattia, Spada Marco e Spada Raffaele) e la rifusione degli onorari e delle spese sostenute dalle parti civili.
La Corte d’Assise ha inoltre assegnato a titolo di provvisionale immediatamente esecutiva le somme di euro 300mila a Stano Elvira, 100mila a Cairo Sebastiano e Cairo Anna, 300mila a Annicchiarico Paola, 300mila a Spada Mattia, 300mila a Spada Marco, 100mila a Spada Raffaele.
Secondo la prospettazione della Procura, rappresentata dal PM Milto Stefano De Nozza, entrambi gli imprenditori sarebbero stati ammazzati per questioni di concorrenza e di interessi economici, ma i due delitti non farebbero parte di un unico disegno criminale.
L corte ha fissato in 90 giorni il termine per il deposito delle motivazioni della sentenza.