Immaginate la confusione in cui per la prima volta un ragazzo brindisino di età compresa tra i 18 e i 23 anni si trova a scegliere il sindaco della sua città. Come facciamo a spiegare loro, a questi ragazzi che con trepidazione si apprestano a svolgere il loro dovere alle urne delle amministrative, cosa sta succedendo a Brindisi? Questa mattina i tre assessori comunali del Pd, la vicesindaca Tiziana Brigante, Isabella Lettori e Oreste Pinto, accompagnati dal segretario cittadino del Pd, Francesco Cannalire, hanno bussato alla porta del sindaco Riccardo Rossi, con il quale hanno condiviso quattro anni e undici mesi di amministrazione, rassegnando le loro dimissioni.
Il sindaco in carica non è sfiduciato, attenzione. Semplicemente il Pd alle prossime elezioni sostiene il candidato Roberto Fusco che rappresenta il Movimento Cinque Stelle che al momento, in Consiglio comunale è all’opposizione. Il centrosinistra dunque avrà due candidati sindaco di cui uno, quello uscente, sostenuto ormai solo dai movimenti di famiglia (la sua) e l’altro che è espressione di un partito d’opposizione sostenuto da quello di maggioranza.
Il povero neovotante penserà: “che casino il centrosinistra”. Ma poi si accorgerà che il centrodestra sta messo ancora peggio: per la prima volta nella storia dal 1994, ossia da quando il sindaco viene eletto dai cittadini, a due settimane dalla chiusura delle liste elettorali e a un mese e mezzo dal voto, non c’è ancora un candidato sindaco. Una situazione ancora più paradossale se si considera che la coalizione di centrodestra, unita, governa addirittura il Paese. Ma a Brindisi, proprio, non riesce a trovare un accordo.
Un’ultima considerazione per la quale ognuno può trarre le conclusioni che ritiene: è molto probabile che non ci sarà nessuna donna tra i candidati alla carica di primo cittadino. Un bel messaggio per chi si appresta a votare per la prima volta.