Brindisi: maxi sequestro di ricci e pesce non tracciabile, una parte è andata in beneficenza

Circa 900 ricci di mare, un quintale di polpo verace, sette cassette di pesce sprovvisto di etichettatura e delle informazioni minime circa la provenienza: è quanto è stato sequestrato da personale della sezione di Polizia Marittima della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Brindisi, sotto il coordinamento dal Centro di controllo di area pesca della Direzione marittima di Bari (6°Ccap), a tutela dell’ordinanza regionale che vieta la raccolta e la commercializzazione dei ricci di mare delle acque pugliesi.
Circa 500 ricci sono stati rinvenuti sul banchetto che un venditore abusivo aveva posizionato per la vendita nel centro abitato del capoluogo: erano freschi e vitali, sono stati pertanto rigettati in mare.
Così come sono stati rigettati in mare, perché ancora allo stato vitale, gli altri 400 sequestrati ad un pescatore subacqueo non professionista.
Il quintale di polpo verace sequestrato a un grossista operante nel Comune di Brindisi, invece, proveniente verosimilmente da pesca di frodo, è stato dato in custodia al Comune stesso per la successiva distruzione.
Altra sorte hanno avuto le sette cassette in polistirolo contenenti prodotto ittico fresco di specie varia, trovate su un automezzo frigo di una società operante nel settore ittico di Monopoli: dichiarato idoneo al consumo umano dal Veterinario dell’Asl di Brindisi “Siav B”, è stato donato in beneficenza ad un ente caritatevole presente nel Comune di Brindisi.
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