Il business della marijuana, coinvolti anche brindisini: i nomi dei 14 arrestati

I reati contestati ai destinatari del provvedimento cautelare, sono l’associazione per delinquere transnazionale finalizzata a commettere reiterati delitti di acquisto, l’importazione, il trasporto, la detenzione, distribuzione, vendita e comunque cessione di ingenti quantitativi di marijuana proveniente dall’Albania.
Le metodologie utilizzate dai soggetti italiani, secondo quanto emerso dalle indagini, erano del tutto analoghe a quelle attuate anni fa dalle organizzazioni contrabbandiere per approvvigionarsi e stoccare tabacchi lavorati esteri attraverso lo stesso canale.
In un arco temporale di indagini di circa 11 mesi, da agosto 2016 a oggi, sono stati denunciate in tutto 23 persone appartenenti all’organizzazione criminale, 21 delle quali tratti in arresto.
Nel corso dell’inchiesta ci sono stati diversi arresti in flagranza e sono stati anche sottoposti a sequestro: 3.508 chili di marijuana, per un valore al dettaglio di oltre 35 milioni di euro; un kalashnikov AK47 con 119 cartucce cal. 5,45; una imbarcazione da diporto, equipaggiata con due motori; due gommoni con due motori e con vari accessori: bussole, navigatori satellitari gps; un autocarro.
Ruolo di vertice è stato attribuito dai pm Valeria Farina Valaori e Guglielmo Cataldi ad Antonio Lococciolo, 52 anni di Brindisi.
Gli altri arrestati sono: Antonio Zecca, 67 anni, di Brindisi; Vaso Mekshi, 39 anni, albanese; Spiridione Baldacci, 64 anni, di Carovigno; Gianfranco Contestabile, 49 anni di Brindisi; Rosario Fioretti, 70 anni di Brindisi; Giuseppe De Simone, 68 anni di Brindisi; Andrea Esposito, 53 anni di Brindisi; Luca Sabetta, 38enne di San Pietro Vernotico; Damiano Libardo 70 anni di Brindisi; Shfic Muho, 33 anni, albanese; Attilio Di Bello, 57 anni di Brindisi; Leonard ed Emilian Bufi, 36 e 31 anni, albanesi.



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