
Nove detenuti del carcere di Lecce sono stati isolati in via precauzionale nello scorso fine settimana, perché sospettati di avere contratto la scabbia, malattia infettiva, causata da un parassita, che provoca prurito ed eruzione cutanea e si diffonde per contatto: Maria Teresa Susca, direttrice della casa circondariale, ha rassicurato sul fatto che le persone coinvolte sono state sottoposte a visite specialistiche e la relativa terapia precauzionale è già stata avviata. Il Dipartimento di Prevenzione della ASL di Lecce ha già disposto nuovi accertamenti, i cui esiti dovrebbero aversi nelle prossime ore.
Sul profilo Facebook della sezione pugliese dell’associazione Antigone, che promuove i diritti delle persone detenute, l’episodio è stato commentato imputandolo al sovraffollamento: “Mentre nel resto della società libera c’è chi ancora etichetta il carcere come una struttura alberghiera, all’interno della struttura penitenziaria di Lecce scoppia l’allarme della scabbia. Il sovraffollamento carcerario, le precarie condizioni igienico-sanitario e tutte le altre endemiche problematiche delle carceri italiane, sono tutti elementi che trasformano le strutture penitenziarie in epicentri perfetti di numerose malattie infettive, tra cui, purtroppo, la scabbia. Questa situazione ci porta indietro di tanti anni, trasformando il carcere in un vero e proprio inferno. Altro che hotel”.
Marina Poci
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