
C’è stato, concreto, il rischio che per un problema di notifiche il processo potesse essere non solo rimandato, ma ricominciare addirittura dall’udienza preliminare.
Ma il tribunale di Brindisi ha rigettato le eccezioni presentate dalla difesa e così finalmente il procedimento contro l’ex veggente Paola Catanzaro, conosciuta anche con il nome d’arte di sveva cardinale, il marito Francesco Rizzo e altri sette imputati è iniziato venerdì pomeriggio.
Una prima udienza celebrata quasi sei mesi dopo la data prevista, fissata per il 3 ottobre dello scorso anno. E che poi aveva subito una serie di rinvii di natura tecnica.
In aula non c’era nessuno dei nove imputati (che sono tutti a piede libero) ma un gran numero di legali che rappresentano le otto parti civili.
Paola Catanzaro e i presunti complici sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa, un sistema che avrebbe consentito alla finta veggente di incassare illecitamente almeno 4 milioni di euro, solo una parte dei quali sono stati posti sotto sequestro.
Il processo, nato da un inchiesta del nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza, si annuncia lungo.
Numerosissimi i testimoni richiesti dall’accusa e soprattutto dalla difesa.
La loro eventuale ammissione sarà decisa dal tribunale nella prossima udienza, fissata per il 12 aprile.