Cinque persone sono state arrestate questa mattina, 19 gennaio, a Ceglie Messapica, per il reato di traffico di sostanze stupefacenti pluriaggravato continuato in concorso.
Le misure, tre di custodia cautelare in carcere e due di arresti domiciliari, sono state emesse dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Brindisi ed eseguite dai Carabinieri della Compagnia di San Vito dei Normanni, coadiuvati nella fase esecutiva da personale dello Squadrone Eliportato Carabinieri “Puglia” e dal Nucleo Cinofili di Modugno, nell’ambito di una indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Brindisi.
L’indagine, che vede coinvolti in totale quattrodici indagati, avrebbe fatto emergere una diffusa attività di spaccio di stupefacenti, organizzata e gestita a Ceglie Messapica dai soggetti tratti in arresto questa mattina, che si avvalevano anche di terzi per lo spaccio al dettaglio.
L’attività investigativa è iniziata nel maggio 2022, a seguito del costante e capillare controllo svolto dai Carabinieri di Ceglie Messapica per contrastare il preoccupante fenomeno dello spaccio e consumo di stupefacenti. Infatti, l’intensificazione dei controlli, sia nel centro storico sia nelle zone più periferiche della città, avrebbe consentito di registrare l’effettiva presenza di un numero fiorente di assuntori di stupefacenti (soprattutto eroina e cocaina) ed i successivi approfondimenti posti in essere con pedinamenti e appostamenti hanno condotto i militari presso l’abitazione di tre degli indagati, fratelli tra loro.
Proprio tale abitazione è stata individuata come base logistica per la custodia, nelle sue immediate vicinanze, di piccoli quantitativi di droga, in modo tale da consentire il quotidiano approvvigionamento da parte dei consumatori finali (circa settanta “acquirenti”, numero altamente sintomatico di una rete di spaccio florida, ben organizzata, radicata sul territorio e redditizia). Tale attività di spaccio era gestita principalmente da tre dei cinque soggetti arrestati, fratelli tra loro (uno dei quali diversamente abile, ma che avrebbe approfittato della propria condizione su sedia a rotelle anche per il trasporto della droga), divenuti punti di riferimento stabili per gli acquirenti. L’attività di spaccio, dentro ed in prossimità l’abitazione, avveniva senza cura alcuna della presenza di figli minorenni (10, 7 e 5 anni); addirittura, la madre (attualmente in carcere a seguito dell’esecuzione della misura cautelare in questione ed unica donna raggiunta dall’ordinanza) ha eseguito le cessioni illecite davanti o, comunque, alla presenza dei bimbi. I tre fratelli, al fine di evitare i controlli, si erano altresì organizzati occultando lo stupefacente in veicoli, piante, bidoni della spazzatura, anfratti murari prossimi all’abitazione, nonché avvalendosi della collaborazione per singoli prelievi e, in alcuni casi, facendosi aiutare dalla bambina di 10 anni.
La complessiva attività di indagine aveva già consentito, in precedenza, di arrestare nella flagranza del reato due delle suddette persone, le quali, sottoposte agli arresti domiciliari, avevano poi continuato nella loro attività delittuosa.
Senza Colonne è su Whatsapp. E’ sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati
Ed è anche su Telegram: per iscriverti al nostro canale clicca qui