Consulenze remunerate in cambio di pazienti dal pubblico al privato: assolto medico leccese

Si chiude con la più più ampia delle formule assolutorie il primo grado della vicenda giudiziaria del dottor Luigi Mariano, medico leccese di 64 anni accusato di istigazione alla corruzione per avere offerto una consulenza scientifica remunerata dalla clinica privata brindisina Salus al dottor Pietro Gatti, direttore della unità operativa complessa di Medicina interna presso l’ospedale di Ostuni, in cambio della sua collaborazione a “dirottare” pazienti affetti da neoplasie epatiche dalle strutture pubbliche della ASL di Brindisi alla clinica stessa, di cui l’imputato era dipendente: Mariano, difeso dagli avvocati Massimo Manfreda e Vittorio Manes, è stato assolto dalla prima sezione penale del Tribunale di Brindisi “perché il fatto non sussiste”, a fronte di una richiesta alla condanna a due anni e otto mesi di reclusione formulata da Pierpaolo Montinaro, il PM della Procura della Repubblica messapica titolare del fascicolo di indagine.
Nel corso delle indagini, condotte dai Carabinieri del NAS, sulla base di questa contestazione il dottor Mariano era stato colpito dalla misura interdittiva della sospensione dell’esercizio della professione medica per nove mesi in virtù di provvedimento disposto dalla Giudice per le indagini preliminari Tea Verderosa.
Mariano, secondo quanto prospettato da Gatti (che non ha potuto testimoniare in dibattimento, in quanto nel frattempo deceduto), avrebbe agito nel luglio del 2008 chiedendo a Gatti di indirizzare alla Salus (estranea ai fatti) i pazienti ricoverati ad Ostuni che necessitavano di trattamenti di chemio-embolizzazione, estremamente remunerativi per la clinica e quindi per sè, malgrado la ASL di Brindisi fosse attrezzata per erogare tale tipo di prestazione.
Di tanto nel corso del processo non è stato offerto alcun riscontro: da qui la decisione del Tribunale, che ha indicato in trenta giorni il termine per il deposito delle motivazioni.
Marina Poci
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