Copertino: primario del Pronto Soccorso si ammala, chirurgo sospende la sala operatoria per coprire il turno

La situazione continua ad essere critica, a causa della cronica carenza di medici, nell’ospedale San Giuseppe di Copertino (divenuto tristemente noto alle cronache in quanto nel giorno di Capodanno il primario del Pronto Soccorso aveva continuato a lavorare con la flebo al braccio, poiché non vi erano colleghi disponibili a sostituirlo).
Nella giornata di ieri, 17 febbraio, proprio il reparto d’urgenza ha rischiato di restare scoperto nel turno del mattino (in quanto il professionista che avrebbe dovuto svolgerlo era assente per malattia), quindi il direttore sanitario Carlo Leo ha dovuto prendere la dolorosa decisione di sospendere le attività in sala operatoria per consentire al primario della Chirurgia, il dottor Giuseppe Carbotta, di svolgere il proprio turno di lavoro nel reparto di emergenza.
La situazione è stata denunciata dal sindacato Cobas: “Sta succedendo quello che i Cobas avevano facilmente previsto: il personale che può fugge verso il Fazzi, altri stanno facendo valere i propri diritti lavorativi, fino ad ora messi in pausa; tutti i medici dei reparti, anche loro allo stremo, hanno inviato diffide tramite i loro avvocati a causa degli ordini di servizio che la Direzione Medica di presidio si ostina a inviare, quale unica soluzione alla carenza di personale in Pronto Soccorso”, ha spiegato il segretario provinciale Giuseppe Mancarella.
Per i Cobas esiste una sola possibilità per evitare “la drastica e sciagurata decisione” della chiusura del Pronto Soccorso di Copertino: assumere nuovo personale. Attualmente, infatti, il reparto si regge su soli cinque medici, due dei quali esentati dall’effettuare il turno notturno, e una tirocinante: un organico del tutto inadeguato a coprire il fabbisogno dell’utenza di riferimento del presidio ospedaliero.
Marina Poci