Covid senza zone rosse: questa volta tocca a noi

di Gianmarco Di Napoli
C’è un aspetto nuovo che caratterizza quello che ormai potremmo definire “Covid-20” rispetto a come il virus si è manifestato in Italia nell’inverno scorso: l’assenza di una sua territorialità.
Il Covid-19 aveva una sua ben definita “zona rossa”, situata nell’area compresa tra Lombardia ed Emilia, dalla quale gradualmente ha iniziato a spostarsi verso il centro e poi verso il Sud. In una sorta di “effetto ritardato” che ha consentito a noi meridionali, dotati di strutture sanitarie non all’altezza di quelle del Nord, ma anche di certe caratteristiche caratteriali non sempre predisposte al rispetto pedissequo delle indicazioni, di metabolizzare i rischi di contagio e di contenerne gli effetti.
Osservando ciò che avveniva al nord e avendo avuto il tempo di imparare le contromisure, siamo riusciti a contenere i danni. Abbiamo avuto fortuna.
La seconda ondata non sembra avere le stesse caratteristiche: non esistono aree geografiche più colpite di altre e non ci sarà dunque il tempo di osservare ciò che avviene altrove per prendere le dovute precauzioni.
Questa volta tocca a noi assumerci la responsabilità di fronteggiare da subito il virus, adeguandoci alle indicazioni del comitato scientifico e formalizzate con il Decreto del presidente del Consiglio. Utilizzare la mascherina sempre, anche all’aperto, ed evitare del tutto gli assembramenti non significherà solo rispettare le nuove norme ma molto di più: difendere se stessi, la propria famiglia e la comunità in cui si vive.
E se ognuno di noi saprà adeguarsi è quasi certo non solo che ce la faremo, ma anche che la nostra libertà non sarà ulteriormente limitata.