“L’amministrazione comunale di Avetrana disconosce la scelta di utilizzare la denominazione del Comune nel titolo del film inerente all’omicidio di Sara Scazzi. Disconosce altresì voci di presunti accordi o partecipazione ad introiti per il Comune. Si riserva di valutare possibili azioni legali”: è lapidario il messaggio diffuso sui social dal sindaco di Avetrana Antonio Iazzi, a pochi giorni dalla presentazione al Festival del Cinema di Roma della serie tv “Avetrana – Qui non è Holliwood”, diretta da Pippo Mezzapesa, che racconta l’omicidio della studentessa 15enne per il quale stanno scontando l’ergastolo la cugina Sabrina Misseri e la zia Cosima Serrano (mentre Michele Misseri, zio della vittima, è libero da qualche mese, dopo aver scontato 8 anni per soppressione di cadavere).
Una presa di distanza, quella del sindaco, che, al di là della improbabile fondatezza giuridica dell’iniziativa tendente a eliminare il nome del paese dal titolo della serie, ha incontrato, almeno in larga parte, il favore dei suoi concittadini, stufi che Avetrana sia associata esclusivamente alla terribile vicenda di cronaca nera che, esattamente 14 anni fa, trasformò i luoghi del delitto in un set a cielo aperto e segnò un vero e proprio spartiacque nel modo di raccontare gli omicidi.
Sarah Scazzi, studentessa all’istituto alberghiero, uscì dalla propria abitazione intorno alle 14 del 26 agosto 2010 per recarsi a casa della cugina Sabrina, che l’attendeva, insieme ad un’amica, per andare al mare. Proprio nella villetta di via Grazia Deledda, di proprietà della famiglia Misseri, divenuta nel tempo meta di macabri pellegrinaggi, Sarah fu ammazzata dalla Misseri, con l’aiuto della madre Cosima. Il corpo della giovane fu fatto ritrovare dallo zio Michele, che lo aveva occultato, in un pozzo ubicato in un terreno in contrada Mosca, che lo stesso aveva in comproprietà con i suoi fratelli. Fu proprio Michele Misseri ad accusare la figlia dell’omicidio, salvo poi ritrattare accollandosi egli stesso la responsabilità del delitto. Le versioni successive alla prima, tuttavia, non sono mai state ritenute attendibili. Stando a quanto accertato nei tre gradi di giudizio, Sabrina Misseri avrebbe ucciso la ragazzina perché Sarah, nei giorni precedenti, aveva svelato ad altre persone alcuni particolari intimi sui rapporti tra la cugina maggiore e il ragazzo che frequentava, Ivano Russo. Anche la gelosia di Sabrina nei confronti della giovane Sarah, a cui Russo si rivolgeva con affetto, sarebbe parte del movente.
La serie tv è composta di quattro episodi da 60 minuti, ognuno dei quali racconterà la vicenda secondo il punto di vista di uno dei protagonisti della storia: Sarah, Sabrina, Michele e Cosima. A interpretare Cosima Serrano ci sarà l’attrice latianese Vanessa Scalera.
Marina Poci
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