Delitto Stasi: per il killer reo confesso si punta all’incapacità di intendere e volere

Si è svolto ieri mattina, 1 febbraio, nel carcere di Brindisi dov’è detenuto, il primo colloquio tra il 18enne francavillese Luigi Borracino, reo confesso dell’omicidio di Paolo Stasi, 19 anni, ucciso davanti all’uscio della sua abitazione il 9 novembre 2022 per un debito di droga.
La psicologa forense Lorita Tinelli, consulente tecnica di parte, avrà il compito di valutare la capacità di intendere e volere di Borracino al momento della commissione del delitto.
Qualora il giovane, che al tempo dell’omicidio era minore d’età, fosse ritenuto incapace, totalmente o parzialmente, sarebbe possibile per lui essere giudicato con il rito abbreviato, con ciò ottenendo, in caso di riconosciuta colpevolezza, una riduzione della pena di un terzo.
Tecnicamente, la richiesta avanzata dall’avvocato Maurizio Campanino, legale di Borracino, al Tribunale dei Minorenni di Lecce, è di giudizio abbreviato “condizionato”, ovvero un processo da celebrarsi sì allo stato degli atti, ma subordinato ad un’integrazione probatoria indicata dalla difesa dell’imputato stesso (in questo caso la prova ulteriore è per l’appunto l’accertamento, previa perizia psicologica, della capacità dell’imputato d’intere e volere).
Tale valutazione, che rileva ai fini della imputabilità a Borracino dei fatti di cui al capo d’imputazione, andrà compiuta dalla dottoressa Tinelli anche con riferimento agli addebiti che il giovane nega: Borracino ha, infatti, sempre ammesso di aver compiuto l’omicidio, ma di essersi recato a casa dell’amico Paolo esclusivamente per intimorire lui e la madre, senza alcuna intenzione omicidiaria.
Stasi morì davanti al portone della sua abitazione di residenza nel tardo pomeriggio del 9 novembre del 2022, attinto da due colpi di pistola sparati da Borracino, che poi si allontanò dal luogo del delitto a bordo di un veicolo guidato da Cristian Candita, imputato di omicidio dinnanzi al Tribunale penale di Brindisi, in quanto maggiorenne al momento dei fatti.
Il movente è ritenuto la restituzione di una somma di denaro ammontante a circa 5.000 euro che Stasi e la madre Annunziata D’Errico avevano maturato dei confronti di Borracino nell’ambito di una rete di spaccio da questi gestita, che aveva nell’abitazione della vittima un centro di confezionamento e cessione.
Per i reati legati alla violazione della legge antidroga, Borracino è imputato a Brindisi insieme a Candita, alla D’Errico e agli altri soggetti coinvolti nello spaccio (la prossima udienza sarà celebrata il 27 febbraio).
Marina Poci
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