Divieto di avvicinamento a moglie e figlia e obbligo di braccialetto elettronico per avvocato barese

Divieto di avvicinamento a meno di 500 metri a moglie e figlia, e obbligo di braccialetto elettronico, per un avvocato civilista barese di 36 anni, accusato di atti persecutori e maltrattamenti in famiglia: è questa la decisione della Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari Paola Angela De Santis nei confronti del professionista nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla PM Eva Savina Toscani, le cui indagini sono state condotte dalla Squadra Mobile della locale Questura.
Per circa dieci anni, tra convivenza e matrimonio, la donna sarebbe stata oggetto, anche alla presenza della figlia minore e occasionalmente di altre persone, di abusi fisici e psicologici. Agli atti della denuncia presentata dalla coniuge, vi sarebbero gli insulti dell’uomo (“Ti farò morire di fame, non servi alla società, ammazzati, sei una donna inutile, incapace di fare la madre e la moglie”), nonché gli episodi di violenza andati avanti dal 2015 all’aprile 2025, quando la donna, esasperata, ha deciso di separarsi.
Nella denuncia si fa riferimento a numerosi episodi in cui la signora sarebbe stata picchiata: con una scopa in legno, con calci, con ginocchiate (nel corso di una festa della figlia, davanti ai genitori dei compagni di scuola della bambina), a mani nude. La donna avrebbe prodotto foto di lividi, ematomi ed ecchimosi per dimostrare le violenze subite.
A seguito della decisione della moglie di interrompere il rapporto, l’uomo avrebbe inoltre messo in atto una condotta integrante gli estremi degli atti persecutori, con telefonate e messaggi fortemente offensivi e minacciosi, che avrebbero procurato alla donna un perdurante stato d’ansia che l’avrebbe costretta a diversi accessi presso il Pronto Soccorso.
Marina Poci