Dopo l’assalto al portavalori, a Brindisi il capo della Polizia: “Apriremo nuovi presìdi di sicurezza”

All’indomani dell’assalto armato al furgone portavalori avvenuto nella prima mattina di ieri, 4 luglio, sulla statale 613 (tra San Pietro Vernotico e Torchiarolo) si è tenuto nella sede della Prefettura di Brindisi il Comitato provinciale per l’ordine pubblico e la sicurezza presieduto dal capo della Polizia di Stato Vittorio Pisani. Alla riunione hanno partecipano il prefetto, Luigi Carnevale, Alessandro Giuliano, capo della Direzione Centrale Anticrimine del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, i vertici della magistratura di Brindisi e della Direzione Distrettuale Antimafia di Lecce e i rappresentanti territoriali delle forze dell’ordine.
“C’è una fascia territoriale tra le province di Brindisi e Lecce dove è necessario incrementare i presidi di polizia” ha dichiarato Pisani, che ha poi aggiunto che ci sarà un successivo Comitato organizzato dal prefetto insieme ai procuratori di Brindisi e Lecce e ai rappresentanti provinciali della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri, per valutare – in base agli incidi di delittuosità – dove è necessario aprire dei nuovi presidi di polizia”.
Intanto, sul fronte delle indagini, si prosegue per cercare di ricostruire la dinamica della rapina e identificare i banditi (un commando di almeno dieci persone incappucciate) che ieri hanno assaltato il blindato del gruppo “Battistoli” con un’organizzazione che è stata definita paramilitare.
In tutto sono coinvolte cinque guardie giurate, dirette in una banca di Lecce, nella quale avrebbero dovuto depositare circa quattro milioni di euro. Tre di loro viaggiavano sul blindato principale, dal quale sito state fatte scendere sparando alcuni colpi di mitra. Le altre due erano a bordo del furgone di scorta. Per evitare l’immediato intervento delle forze dell’ordine, i malviventi hanno bloccato il traffico incendiando nove automobili: dopodiché, hanno fatto esplodere, con un ordigno i cui residui si stanno analizzando, la cassaforte contenuta nel blindato e, una volta prelevato il denaro, si sono dati alla fuga prima che si attivasse il congegno di sicurezza.
Marina Poci
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