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Due agenti penitenziari aggrediti da detenuti nel carcere di Brindisi: uno rischia l’occhio

Un assistente capo della Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere di Brindisi rischia di perdere un occhio dopo essere stato aggredito due giorni fa, mercoledì 16 luglio, da un detenuto italiano. A denunciarlo è stato il segretario regionale del sindacato Osapp Puglia, Ruggiero Damato. L’aggressione è avvenuta senza motivo apparente e l’agente è stato colpito con un pugno al volto. È stato condotto all’ospedale Perrino, dove è stato curato e dimesso con una prognosi di 20 giorni. Circa due settimane fa, un altro assistente capo era stato colpito allo stesso modo per futili motivi.
“Il lavoro”, ha tuonato Damato, non può essere luogo di insicurezza per la propria incolumità e non può diventare una trappola per servitori dello Stato che ogni giorno con grande senso del dovere svolgono il proprio compito. Questa organizzazione sindacale chiede l’intervento di Sua Eccellenza il Prefetto al fine di verificare se all’interno della casa circondariale di Brindisi vi sono le condizioni per assicurare la sicurezza nell’interesse degli operatori e dei cittadini”.
Damato ha smentito la narrazione comune del carcere di Brindisi “l’isola felice della Puglia”, precisando che “in realtà nasconde condizioni di lavoro e della sicurezza che non si discostano da altri istituti pugliesi”: gli agenti hanno un’età media che supera i cinquant’anni e “sono costretti a svolgere turni di servizio che superano con disinvoltura il contratto nazionale ed il buon senso, visto che svolgono turni che superano le nove ore e che spesso arrivano alle 12 ore continuative, ma devono sperare di tornare interi dalle proprie famiglie”.
Marina Poci