Estorsioni, droga e rapine: 13 arresti della Squadra a Brindisi

Tredici persone sono state arrestate questa mattina all’alba dalla Squadra mobile di Brindisi (sei in carcere e sette ai domiciliari) in esecuzione di un provvedimento cautelare emesso dal Tribunale del riesame di Lecce ad agosto e divenuto definitivo qualche giorno fa dopo la pronuncia della Corte di Cassazione.
Gli arrestati sono ritenuti responsabili a vario titolo ed in concorso tra loro dei reati di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata, rapina, detenzione e porto di arma da fuoco e reati in materia di sostanza stupefacenti.
Gli arresti sono direttamente collegati a quelli compiuti dalla Squadra mobile il 14 luglio dello scorso anno e hanno consentito di disvelare vari presunti episodi di estorsione commesse ai danni di alcune attività commerciali del centro e della periferia di Brindisi i cui titolari sono stati costretti a pagare in favore della consorteria criminale, anche con cadenza settimanale, una somma di denaro definita “punto”.
Gli investigatori della Polizia di Stato hanno anche fatto luce su un presunto episodio di rapina avvenuto in un noto bar di Brindisi nel corso della quale furono arrestati in flagranza i quattro autori materiali che agivano in armi per conto di un esponente di spicco del clan malavitoso presente durante la rapina ma dileguatosi subito dopo in compagnia di un complice all’epoca non identificato, entrambi colpiti nella giornata odierna dal provvedimento cautelare.
Le indagini hanno consentito, infine, di disarticolare una presunta rete di spaccio di sostanze stupefacenti riconducibile al clan malavitoso e di documentare come gli esponenti delle piazze di spaccio versavano probabilmente parte dei guadagni dell’attività delittuosa in favore della consorteria criminale sotto forma di “punto”.
Il provvedimento eseguito oggi ha disposto la misura cautelare in carcere per sei soggetti con ruoli apicali all’interno del sodalizio mafioso, alcuni già detenuti per altra causa, la misura cautelare degli arresti domiciliari per altri sette soggetti, due dei quali anch’essi già ristretti per altra causa e la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla P.G. per un solo soggetto.