Ex Ilva, il processo riparte a Potenza: 3 aule videocollegate per 1500 persone coinvolte

Si terrà il prossimo 21 marzo, nel Palazzo di Giustizia di Potenza, l’udienza preliminare del maxi processo “Ambiente Svenduto”, legato al presunto disastro ambientale causato dall’ex Ilva durante la gestione della famiglia Riva nel periodo 1995-201: il procedimento ricomincerà dal primo grado in quanto la sezione distaccata di Taranto della Corte d’Assise d’Appello di Lecce (presidente Antonio Del Coco, a latere il giudice Ugo Bassi) lo scorso settembre ha annullato la sentenza che in primo grado, il 31 maggio 2021, aveva portato a 26 condanne.
La decisione è stata adottata dalla Corte dal momento che tra le parti civili figuravano due ex magistrati onorari, ora in quiescenza, che hanno svolto funzioni di giudice di pace.
Il processo vedrà coinvolti 22 imputati, di cui 19 persone fisiche e 3 società.
Le udienza si terranno in tre aule – due al secondo piano, una al terzo – tra di loro collegate in video conferenza, dal momento che la struttura lucana non dispone di spazi adeguati per ospitare la mole imponente di parti coinvolte (saranno oltre 1.500 tra imputati, avvocati e parti civili, compresi i residenti nei dintorni dell’acciaieria, enti, associazioni ambientaliste e sindacati, di parti del processo).
Inoltre, è stato disposto che uno dei magistrati della sezione Gip/Gup si dedicherà in via esclusiva all’udienza preliminare ex Ilva e i processi che gli erano già stati assegnati (udienze preliminari, giudizi abbreviati e riti alternativi definitori) fino al mese di luglio 2025 saranno ripartiti tra i tre colleghi rimasti, che avranno un aumento dei carichi di un quinto ciascuno.
Marina Poci