Quattro persone sono state denunciate dalla Guardia di Finanza a Brindisi perché accusate di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche a danno di Invitalia. Nei loro confronti è stato eseguito anche un decreto di sequestro preventivo, emesso dal Gip, di beni immobili e quote societarie per un valore di 191 mila euro . Secondo l’accusa i soci di un’azienda del Veneto che non poteva accedere a determinanti fondi pubblici per realizzare una tv interattiva a comando vocale, avrebbero creato una start up a Carovigno, ottenendo i finanziamenti, ma lasciando che l’intera produzione fosse affidata all’impresa che operava nel Nord Est d’Italia.
I due soci avrebbero costituito ad hoc l’impresa nel Brindisino, con le partecipazioni sociali che sarebbero state fittiziamente intestate – secondo gli investigatori – ad altri due imprenditori compiacenti, di cui uno della stessa provincia. Dalle indagini è emerso che l’azienda avrebbe anche venduto il brevetto per realizzare il prodotto iper tecnologico alla start up, ma che il tutto avveniva sempre in Veneto, senza, così, alcuna operatività in Puglia. Era il programma investimenti pubblici ‘ Smart Italia & Start Italià quello a cui la società veneta non poteva avere accesso e che prevedeva agevolazioni fiscali e finanziamenti per alcune regioni del Sud Italia tra cui la Puglia. L’indagine dei militari è partita da una segnalazione di Invitalia.