Femminicidio di Pesaro: disposta autopsia, figli in una comunità protetta

Il sostituto procuratore della Repubblica di Pesaro Irene Lilliu ha disposto che sia effettuata l’autopsia sul corpo della 38enne brasiliana Ana Cristina Duarte Correia, accoltellata a morte dal marito 54enne, il brindisino Ezio Di Levrano, nella casa in cui abitavano con i tre figli, che hanno assistito all’omicidio, in località Saltara, comune di Colli al Metauro, in provincia di Pesaro: l’esame sarà svolto nella giornata del 17 settembre prossimo, con ogni probabilità per consentire ai famigliari della donna, residenti in Brasile, di poter raggiungere l’Italia ed esercitare i diritti che la legge riconosce alle persone offese dal reato, primo tra tutti la possibilità di nominare un consulente di parte che partecipi all’accertamento.
Intanto, nella giornata di ieri 9 settembre, il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Pesaro ha convalidato il fermo di Di Levrano e applicato contestualmente la misura cautelare della custodia in carcere: l’uomo risponde di omicidio volontario aggravato dal vincolo familiare, dall’aver commesso il fatto davanti ai figli minorenni e dai maltrattamenti in famiglia.
I tre figli della coppia, dopo una prima notte trascorsa con i nonni paterni, sono da ieri in una comunità protetta in attesa della nomina di un tutore e di eventuali provvedimenti sull’affidamento. I due più grandi, il ragazzo di 14 anni e la ragazza di 12, sono stati ascoltati dai Carabinieri già nel pomeriggio di sabato alla presenza di una psicologa.
Sarebbe stato il 14enne a mettere in salvo gli altri due, spingendoli ad abbandonare l’abitazione famigliare per rifugiarsi presso una vicina.
Di Levrano, già noto alle forze dell’ordine per reati legati al traffico di stupefacenti, dopo aver accoltellato con cinque o sei fendenti la moglie, ha poi abbandonato la scena del crimine per rifugiarsi in campagna, laddove è stato rintracciato a poche ore dal delitto.
Lunedì 2 settembre l’uomo aveva denunciato ai Carabinieri la scomparsa della moglie, accusandola di essere andata via da casa e di avere abbandonato la famiglia. Rintracciata dai militari, la donna aveva confidato anni di abusi e violenze, ma aveva preferito non denunciare immediatamente il marito. Tuttavia, proprio su segnalazione dei Carabinieri, era partita la procedura cosiddetta “Codice Rosso”, che prevede un percorso d’indagine più veloce per le vittime di violenza: come ha chiarito la Procura di Pesaro, Duarte Correia, che avrebbe dovuto essere ascoltata nuovamente dalla polizia giudiziaria il 7 settembre, è rientrata nella casa coniugale, con ogni probabilità per avere un contatto con i figli, senza avvertire i Carabinieri.
Marina Poci
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