Ha gestito negli anni passati per conto del Comune di Brindisi la festa patronale del rione Casale ma quest’anno non gli è stata assegnata e così, spalleggiato da un complice e facendosi scudo del marchio della criminalità organizzata, avrebbe minacciato il giovane che si era aggiudicato l’incarico pretendendo una somma di 10mila euro: la squadra mobile di Brindisi, all’alba di sabato 10 settembre ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal gip del Tribunale di Lecce su richiesta della procura distrettuale antimafia.
Il reato ipotizzato è tentata estorsione aggravata al fine di agevolare un’associazione mafiosa.
L’indagine è stata avviata dalla polizia sulla scorta della denuncia della vittima che proprio in questi giorni è impegnata nell’organizzazione della festa del Casale in onore di Ave Maris Stella. Prima dei due anni di blocco per il covid, la gestione della parte commerciale era stata affidata, secondo quanto emerso, a un pregiudicato che anche quest’anno aveva richiesto al Comune la conferma dell’incarico. Non avendo raggiunto l’obiettivo avrebbe minacciato di morte il giovane che aveva preso il suo posto per farlo desistere dall’organizzare la festa. In caso contrario la vittima avrebbe dovuto corrispondere la somma di 10 Mila euro,
Dopo le indagini lampo condotte dalla squadra mobile coordinate dalla dirigente Rita Sverdigliozzi, sono stati individuati riscontri ai reati denunciati e sono scattate le manette.i due pregiudicati brindisini sono stati rinchiusi nella casa circondariale di Brindisi.