Personale del Policlinico Riuniti di Foggia è stato aggredito con calci e pugni dai famigliari di una ragazza di 23 anni di Cerignola, morta ieri sera, 4 settembre, nel corso di un intervento effettuato dall’equipe del reparto di Chirurgia Toracica: chirurghi, anestesisti e altri sanitari, dopo aver comunicato loro la notizia del decesso, sono stati vittime di un vero e proprio pestaggio.
Una cinquantina di persone sarebbero riuscite ad entrare nel reparto ed una ventina sarebbero entrate in contatto diretto con il personale sanitario.
Stando alle prime informazioni trapelate, un chirurgo è stato colpito con diversi pugni in viso, riportando ferite e contusioni, mentre una dottoressa ha riportato la frattura di una mano.
Fortunatamente alcuni sanitari sono riusciti a barricarsi in una stanza e ad allertare le forze dell’ordine. Sul posto è giunta la Polizia di Stato che, non senza difficoltà, ha riportato la calma, permettendo così ai sanitari colpiti di farsi medicare. Quello affrontato ieri dalla giovane era il secondo intervento chirurgico: ad un primo era stata sottoposta dopo essere stata investita da un’auto, qualche settimana fa. La situazione sembrava essere sotto controllo, tanto che era stata dimessa. Una nuova operazione, effettuata d’urgenza, si è resa necessaria quando le condizioni della 23enne si sono improvvisamente aggravate: la giovane però è morta nel corso dell’intervento.
Sull’accaduto indagano la Procura della Repubblica di Foggia, che ha aperto un fascicolo, e il Policlinico, che ha avviato un’indagine interna per ricostruire l’episodio.
Marina Poci
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