
La PM della Procura della Repubblica di Foggia Paola De Martino ha chiesto il rinvio a giudizio di padre, due fratelli, sorella e zio della 23enne di Cerignola Natasha Pugliese, deceduta al Policlinico Riuniti del capoluogo dauno la sera del 4 settembre scorso durante un intervento chirurgico d’emergenza alla trachea: i cinque sono coinvolti nell’indagine sull’aggressione al personale sanitario avvenuta nel reparto di Chirurgia Toracica dopo che la famiglia era stata informata della morte della ragazza.
L’udienza preliminare è fissata per il 16 dicembre dinnanzi alla Giudice Cecilia Massarelli.
Ai cinque parenti della giovane la Procura contesta, “in concorso con altri soggetti non identificati”, le accuse di lesioni a personale sanitario, minacce, violenza privata, danneggiamento della porta di accesso alla sala medici antistante la sala operatoria e interruzione di pubblico servizio, “per aver impedito ai sanitari presenti all’interno della zona operatoria in uso al reparto di chirurgia toracica dove era stata operata Natasha Pugliese di attendere alle proprie mansioni interrotte per effetto della violenza irruzione di più soggetti non autorizzati”. Contestata anche la resistenza a un poliziotto che si frappose tra aggressori e uno dei medici picchiati. Sono nove le parti offese individuate: cinque medici, altre due persone in servizio in reparto, il poliziotto aggredito e il Policlinico Riuniti.
Proprio la sorella, nei giorni successivi, in un lungo post pubblicato su Facebook, pur tentando di giustificare la condotta dei parenti dicendo che la morte della 22enne era dovuta a negligenza e imperizia dei sanitari, ammise “la mia famiglia ha fatto la guerra peggio di Gomorra”.
La Procura indaga anche sul decesso della 23enne: nelle scorse settimane sono stati iscritte nel registro degli indagati venti persone, medici e infermieri dei diversi reparti che ebbero in cura la giovane nei circa tre mesi di degenza dopo l’incidente in monopattino a seguito del quale fu ricoverata e operata una prima volta. Per tutti loro l’ipotesi di reato è di responsabilità colposa per morte in ambito sanitario.
Marina Poci
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