Nella serata di venerdì 5 aprile un drone telecomandato ha oltrepassato il muro di cinta del carcere di Foggia ed è atterrato in una stanza del reparto giudiziario con un carico di droga e telefoni cellulari destinato ai detenuti. Il carico è stato intercettato dagli agenti in servizio che hanno subito individuato il locale dove il drone è atterrato, consentendo alla Polizia Penitenziaria il sequestro di alcuni telefonini e di qualche panetto di sostanza stupefacente.
La notizia è stata diffusa dal SAPPe, il sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria, nella persona del segretario nazionale, Federico Pilagatti, che ha affidato ad una nota il biasimo nei confronti del DAP: “Il penitenziario di Foggia, negli ultimi anni, è diventato un simbolo di caos e degrado a causa delle politiche fallimentari del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria. Attualmente, con oltre 720 detenuti per soli 360 posti disponibili, la struttura è sovraffollata, mentre il personale di polizia penitenziaria è stato drasticamente ridotto, compromettendo la sicurezza all’interno del carcere. Questa situazione ha portato a un aumento degli episodi di violenza, inclusa un’evasione di massa tre anni fa e un record di suicidi nel 2022, con cinque detenuti deceduti. Gli agenti penitenziari, nonostante le mille difficoltà, hanno dimostrato coraggio e professionalità nel contrastare questa emergenza. L’arroganza della criminalità locale ha persino infiltrato le mura del carcere, culminando nell’assassinio di un detenuto semilibero. La carenza di controlli ha permesso l’ingresso di telefoni cellulari e droghe, alimentando ulteriormente il disordine. Nonostante le segnalazioni del sindacato SAPPe e gli appelli dei magistrati, l’immobilismo del Ministero della Giustizia ha impedito interventi risolutivi. L’utilizzo di droni ha facilitato ulteriormente il contrabbando di materiale illecito, mettendo in pericolo la sicurezza pubblica. È urgente un intervento immediato per evitare una catastrofe imminente. I poliziotti penitenziari, nonostante le minacce e le difficoltà, continuano a svolgere il loro dovere con dedizione e professionalità. Tuttavia, senza un sostegno adeguato da parte delle istituzioni, il fragile equilibrio potrebbe crollare, permettendo alla violenza carceraria di dilagare. Il SAPPe chiede un’azione tempestiva per garantire la sicurezza del personale e dei detenuti, altrimenti il prezzo potrebbe essere troppo alto da pagare”.
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