Da un lato ci sono le prime sentenze, tutte di condanna, per peculato, furto e truffa nei confronti di chi ha rubato medicinali dalla farmacia dell’ospedale Perrino. Dall’altro le sentenze del giudice del lavoro che reintegra gli stessi condannati che per quei furti erano stati licenziati e che potranno tornare in servizio al Perrino come personale della Sanitaservice.
La situazione paradossale è dovuta a un incredibile errore tecnico nel rispetto dei tempi di notifica del licenziamento da parte della stessa Sanitaservice. Quattro giorni oltre il termine previsto e l’interruzione del rapporto di lavoro, dovuta a giusta causa, è da ritenersi nulla. Così è stato reintegrato anche il terzo dipendente che aveva presentato ricorso contro il licenziamento, così come era avvenuto per i primi due, tutti già condannati per il furto.
Il dipendente, come gli altri due colleghi, non solo tornerà in servizio ma dovrà essere risarcito dalla società partecipata della Asl anche dell’ammontare degli stipendi non percepiti da dicembre a oggi, e cioè dal momento in cui era stato mandato a casa fino al giorno del rientro a lavoro.