G7, forse la cena nel Circolo Ufficiali: Brindisi si prepara allo storico evento

Di Marina Poci per il numero 353 de Il7 Magazine
Dopo settimane in cui si sono rincorse ipotesi, congetture e speculazioni a riguardo, arrivano nella tarda mattinata del 22 maggio, con cinque distinte ordinanze a firma dell’architetto Fabio Stefano Lacinio, dirigente del Settore Lavori Pubblici e Mobilità Urbana del Comune di Brindisi, le prime notizie recanti il crisma dell’ufficialità circa chiusure e limitazioni veicolari a partire dai giorni precedenti all’arrivo in terra pugliese dei leader mondiali in occasione del G7, il vertice dei capi di Stato e di Governo dei Paesi più industrializzati che si terrà a Fasano (nel resort di lusso di Borgo Egnazia) per l’appunto dal 13 al 15 del prossimo mese.
La cena inaugurale offerta la sera del 13 dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, data per certa all’interno del Castello Svevo (sede del Comando della Brigata San Marco della Marina Militare), dovrebbe invece tenersi nell’elegante palazzina in stile liberty del Circolo Ufficiali, a pochi metri dall’ingresso della fortezza dove, al primo piano, tra il settembre 1943 e il febbraio 1944, vissero il re d’Italia Vittorio Emanuele III e la regina Elena in fuga da Roma.
Proprio perché sarà coinvolto il centro di Brindisi, sono state approntate, su richiesta della Prefettura adriatica guidata dal superpoliziotto Luigi Carnevale, una serie di misure che riguardano le aree in prossimità del Castello: nello specifico, è stato disposto il divieto di sosta e di fermata dalle ore 07:00 del 12 giugno fino a non meglio specificate cessate esigenze (il che farebbe pensare che il divieto si protrarrà sino alla conclusione della cena inaugurale), lungo le arterie stradali interessate dagli itinerari principali ed alternativi destinati alla mobilità delle delegazioni VIP, nonché lungo gli assi viari urbani inclusi nell’area di sicurezza, e, in particolar modo, lungo via Carmine (dall’intersezione di Via Giordano Bruno fino a Via Cristoforo Colombo), piazzale Lenio Flacco e via Pasquale Camassa.
È stata poi ordinata dalle ore 07:00 del 13 giugno fino a cessate esigenze, l’interdizione al transito veicolare del passaggio a livello sito in Via Osanna, sul quale resta però consentito il traffico ferroviario, e al transito pedonale del sottopassaggio sito in Via Appia.
Sempre a partire dalle ore 07:00 del 13 giugno sono state disposte sospensione e deviazione del servizio di trasporto pubblico di media e lunga percorrenza con ogni mezzo (taxi compresi) lungo le arterie stradali interessate dagli itinerari principali ed alternativi destinati alla mobilità delle delegazioni VIP, nonché lungo gli assi viari urbani inclusi nell’area di sicurezza urbana, con relativa pianificazione e redazione di un piano di viabilità alternativa (allo stato non pervenuto).
Le imitazioni più rigorose riguardano però la zona prossima all’aeroporto: dalle ore 07:00 dell’11 giugno sino alle ore 13:00 del 16, infatti, è stato stabilito il divieto di transito e di sosta della viabilità che adduce alla Chiesa di Santa Maria del Casale, e, nello specifico, del tratto di strada con accesso dalla via Contrada Baroncino fra i due parcheggi di Brindisi Multiservizi (P8) e Saba (P9) sino alla delimitazione costituita da una sbarra di accesso e da talune fioriere, di tutta l’area antistante la Chiesa di Santa Maria del Casale, nonché, sul versante opposto, del tratto di strada che, partendo da via Maestri del Lavoro d’Italia / via Ruggero De Simone, costeggia la recinzione dell’aeroporto sino all’altezza di due grosse fioriere antistanti la predetta Chiesa, nonché della via senza nome cui si accede dall’area dello Stadio Franco Fanuzzi, e, precisamente dalla intersezione di via Santa Maria del Casale con via Benedetto Brin.
Limitazioni così cogenti e durature della zona intorno al Papola Casale avvalorano l’indiscrezione, trapelata pochi giorni addietro, circa l’arrivo (e la ripartenza) dei capi di Stato e Governo proprio all’aeroporto messapico e non negli altri scali della regione: l’Air Force One, il leggendario aereo dell’aviazione militare statunitense che trasporta il Presidente degli Stati Uniti d’America, con ogni probabilità atterrerà a Brindisi e, di conseguenza, Joe Biden e la sua delegazione toccheranno per la prima volta terra pugliese proprio sulla nuova pista dello scalo brindisino. Oltre che l’affidabilità dello scalo, notoriamente ritenuto uno dei più sicuri d’Italia dal punto di vista logistico, è possibile che a pesare sia stata anche la vicinanza della Base operativa di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite (UNHRD), gestita dal “World Food Programme”, da cui partono i primi soccorsi di emergenza in grado di raggiungere qualsiasi area di crisi nell’arco di 24/48 ore (base in cui non è escluso che sia in programma una visita della delegazione americana e di una rappresentanza dei sette Paesi coinvolti nel vertice, probabilmente accompagnati da membri dell’Unione Europea e dal Segretario Generale dell’ONU Antonio Guterres). È possibile che a garantire la sicurezza del presidente, ci sia, nello specchio di mare di fronte all’aeroporto, la United States Sixth Fleet, la flotta della Marina Militare USA di stanza nel Mar Mediterraneo, la cui base operativa è situata a Napoli, dove si trova anche il Comando della United States Naval Forces Europe, da cui dipende.
Tuttavia, nessuna misura è stata adottata in merito alla chiusura dello spazio aereo tra Bari e Brindisi e del porto interno brindisino (sarà interdetto il sorvolo esclusivamente su Borgo Egnazia e sul Castello Svevo, ma tutti i voli in arrivo e in partenza dal Papola Casale saranno regolarmente garantiti), mentre si sta ancora valutando se predisporre il blocco della motobarca che collega il rione Casale al centro della città.
Nel frattempo, mentre nell’imminenza del vertice sono attese ulteriori limitazioni, si è dato il via alle opere stradali, infrastrutturali e di contesto, ai cui lavori si sta già procedendo a tappe forzate. A Brindisi, nell’area prossima al Castello Svevo su via Provinciale San Vito, una delle principali arterie della città, è interdetto il traffico veicolare dalle 21 alle 7 del giorno successivo, dal 22 maggio al 6 giugno. Ulteriori rifacimenti stradali sono previsti su alcuni tratti di Contrada Baroncino, nei pressi dell’aeroporto. Per le due linee di intervento è stato stanziato un milione di euro. Sono, intanto, in corso di esecuzione le opere di manutenzione stradale straordinaria riferita ai tre lotti già assegnati nell’area di Savelletri, sul litorale di Fasano, a poche centinaia di metri dalla sede del vertice mondiale (è stato appena posato il nuovo manto stradale sulla provinciale che collega il centro di Fasano alla frazione), mentre sono in fase di completamento, da parte dei tecnici del Genio Militare dell’Esercito, i due eliporti temporanei realizzati nell’area prossima a Savelletri (uno in via Accademia Navale, l’altro in località Cala Masciola, sulla strada che porta al Capitolo di Monopoli e agli scavi di Egnazia, proprio adiacente al lido di Borgo Egnazia). Nel complesso dovrebbero essere attive sette postazioni di eliporto, per consentire l’arrivo pressoché contemporaneo dei leader in sede e, nella giornata in cui si terrà la sessione sull’intelligenza artificiale, anche di Papa Francesco (sarà la prima volta di un pontefice al G7).
Quanto ad aziende, esercizi commerciali e uffici pubblici, il Prefetto si è affrettato a rassicurare la popolazione che nessuna chiusura indiscriminata sarà chiesta: l’ultima comunicazione ufficiale parla piuttosto di “sospensione di alcune ore nella giornata del 13 giugno”, mentre decisioni di altro tenore devono essere intese come “frutto di autonoma scelta dei titolari”.
Al momento l’unica notizia certa riguarda la sospensione delle attività scolastiche – esclusivamente nella giornata del 13 giugno, in previsione della cena inaugurale – per gli studenti brindisini di terza media che quest’anno sosterranno gli esami di licenza: il solo provvedimento ad ora adottato, di concerto con l’Ufficio Scolastico Provinciale, è la decisione di non calendarizzare sessioni di esami, decisione che la Prefettura chiarisce come “nata dalla necessità di evitare che gli eventuali disagi nella circolazione stradale che si potrebbero registrare in quel giorno gravino su docenti e studenti” e giustificata in ragione del fatto “che non è fissata una unica data nazionale per lo svolgimento degli esami di terza media e che ciascuna commissione può individuarla autonomamente purché entro il 30 giugno”.
Con riguardo al capoluogo, per quanto la preoccupazione dell’Ufficio territoriale del Governo sia quella di non “ingenerare infondato allarmismo” nella popolazione, non vengono dunque esclusi disagi a partire dalla prima mattinata, anche se l’arrivo a Brindisi dei leader mondiali per la cena è previsto – al più presto – per il pomeriggio. Tutte le scuole medie brindisine si stanno organizzando, alcune anticipando le date delle prove scritte, altre posticipandole. Resta da capire se saranno sospese le attività anche nelle scuole dell’infanzia (ancora aperte alla data del 13 giugno, considerato che, come da provvedimento ministeriale, la chiusura è prevista soltanto a far data dall’1 luglio) e negli altri istituti scolastici nei quali è probabile che in quei giorni siano programmate le attività finali (scrutini e corsi di recupero e, soprattutto, incombenti preliminari agli esami di maturità per gli studenti che frequentano il quinto anno delle superiori).
Intanto l’allarme è alto anche sul versante della sicurezza: almeno una manifestazione di protesta è già stata autorizzata (d’altra parte il Coordinamento dei Movimenti No G7 ha già portato in piazza nelle scorse settimane il dissenso al vertice) e, nel timore che possano verificarsi scontri tali da mettere in pericolo leader, delegazioni e cittadini, i servizi segreti italiani, in collaborazione con i servizi di intelligence dei Paesi coinvolti, hanno già provveduto al censimento di abitazioni, esercizi commerciali e strutture ricettive, con lo scopo di monitorare in maniera approfondita la popolazione in transito nella zona.
Infine, saranno intensificati i controlli alla frontiera slovena, già rafforzati in seguito al sorgere del conflitto israelopalestinese: è quanto emerge da una telefonata intercorsa tra il ministro dell’Interno italiano Matteo Piantedosi ed il suo collega sloveno, Bostjan Poklukar, che hanno convenuto sulla necessità di sorvegliare una rotta sulla quale da anni transitano soggetti inseriti in movimenti estremisti di matrice jihadista.
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