Giochi del Mediterraneo, D’Attis per mettere una pezza insulta Ferrarese

Dopo il sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna, è la volta del parlamentare di Forza Italia Mauro D’Attis di tentare di mettere una pezza ai ritardi dell’Amministrazione comunale nei bandi per ottenere i finanziamenti destinati dai Giochi del Mediterraneo allo stadio Fanuzzi e al Pala Pentassuglia: così, dopo la conferenza stampa di Marchionna in cui criticava Massimo Ferrarese, commissario straordinario del Governo e presidente del Comitato Organizzatore dei Giochi del Mediterraneo Taranto 2026, per aver fatto pervenire una lettera di diffida finalizzata ad accelerare l’affidamento dei lavori, è stato D’Attis ad attaccare il commissario nominato dal suo stesso governo.
Durante il congresso provinciale di Forza Italia, D’Attis ha addirittura definito Ferrarese un «cafone istituzionale» per aver comunicato la situazione prima ai media e poi al sindaco mentre, in realtà, la comunicazione ufficiale via Pec era stata inviata a Marchionna il giorno prima che la notizia fosse diffusa a mezzo stampa. D’Attis ha aggiunto che “me ne frego che è stato nominato dal governo”, annunciando l’intenzione di parlare direttamente con la presidente Meloni per affrontare la situazione ad un livello istituzionale, per così dire, “più alto”.
Ferrarese ha risposto con fermezza alle polemiche sollevate da D’Attis, esprimendo il suo disappunto per le offese ricevute e sottolineando che le critiche sembrano avere il solo obiettivo di distogliere l’attenzione dai veri problemi, come i ritardi nei lavori. Ha inoltre ribadito il suo impegno nella lotta contro la burocrazia, evidenziando che le opere in corso non sono solo per i Giochi, ma rappresentano un’eredità per le future generazioni.
In merito alla comunicazione inviata al sindaco di Brindisi, Ferrarese ha chiarito che la trasparenza è fondamentale e che una nota ufficiale inviata tramite PEC a un rappresentante istituzionale diventa un atto pubblico, accessibile a tutti. Ha trovato sorprendente e grave la reazione a questa comunicazione, definendo le accuse di scorrettezza istituzionale e le offese personali come inaccettabili e irricevibili.
Ferrarese ha anche sottolineato che attaccare chi esercita una funzione dello Stato non solo danneggia il singolo, ma delegittima l’intera istituzione che rappresenta, in questo caso la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Il commissario ha infine chiarito che il vero problema riguarda i ritardi nei lavori pubblici a Brindisi, sottolineando come l’amministrazione locale non abbia rispettato, nonostante le rassicurazioni del sindaco, le scadenze e gli impegni presi, accumulando un ritardo sull’avvio di ben sette mesi. Lo scorso 20 marzo Marchionna aveva infatti garantito per le vie brevi a Ferrarese che i lavori, già promessi per novembre e poi per gennaio e febbraio, sarebbero partiti ad aprile. L’attuale cronoprogramma, mai accettato dal commissario, prevede l’inizio dei lavori per giugno. Ferrarese ha affermato che, di fronte a questa situazione di inerzia, non gli era rimasto altro da fare che fissare una data per agire con un’ordinanza di sostituzione del soggetto attuatore, come già fatto per altri Comuni.
La sua posizione è chiara: un commissario straordinario deve lavorare con serietà e lealtà, senza farsi intimidire dalle polemiche e mantenendo sempre il rispetto per i cittadini.
Marina Poci