Giochi del Mediterraneo di Taranto 2026: la svolta impressa dal commissario del Governo Ferrarese

Di Marina Poci per il numero 360 de Il7 Magazine
In poco più di un anno, da quando è stato nominato commissario straordinario del Governo per i Giochi del Mediterraneo che si terranno a Taranto nel 2026, di gufi pronti a remare contro le sue scelte ce ne sono stati un bel po’, ma a tutti Massimo Ferrarese, senza perdere un grammo del suo aplomb, ha risposto allo stesso modo: “Tocco ferro e vado avanti”. E forse è proprio questa filosofia che gli ha consentito di prendere in mano una situazione che a maggio 2023 appariva già irrimediabilmente compromessa e di venirne a capo, arrivando a presentare negli scorsi giorni il secondo masterplan delle opere da realizzare per poter ospitare tra le province di Taranto, Brindisi e Bari una delle più imponenti manifestazioni sportive internazionali. Ferrarese, che a partire dallo scorso novembre dei Giochi è anche presidente del Comitato Organizzatore, proprio negli scorsi giorni ha presentato al Governo il secondo masterplan, che prevede un impegno di spesa di quasi 107 milioni di euro (106 milioni e 931mila, per la precisione) e fa seguito a quello già trasmesso (le cui somme impegnate ammontavano a 167 milioni e 675mila euro: in tutto, saranno potenziate e realizzate opere, sportive e di contesto, il cui valore complessivo ammonta a quasi 275 milioni di euro (274 milioni e 606mila, a voler essere estremamente precisi).
La cospicua dotazione finanziaria del secondo masterplan, una volta approvato, sarà investita non soltanto per nuovi impianti, ma anche per sostenere gli impianti già finanziati per i quali, nel corso della realizzazione dei progetti, sono emerse nuove necessità. “Si tratta di un’occasione unica per il nostro territorio”, ha dichiarato Ferrarese, “un’occasione che, a causa del poco tempo rimasto, per essere sfruttata al meglio, richiede un grande sforzo, da tanti ormai ritenuto un miracolo. C’è bisogno della collaborazione di tutti. Ma, devo dire la verità, noto ancora che qualcuno continua a creare ostacoli strumentali, non facendo altro che rallentare il nostro grande progetto. Confido che, nell’ormai poco tempo rimasto a disposizione, quegli ostacoli si trasformino in proposte concrete per il raggiungimento dell’obiettivo comune”.
Il riferimento è all’ostracismo (diversamente non si può definire) della Regione Puglia, che non ha partecipato alla riunione del Comitato e ha inviato ai ministri Raffaele Fitto (Affari Europei, Politiche di Coesione e PNRR), Andrea Abodi (Sport e Giovani) e Giancarlo Giorgetti (Economia e Finanze) una comunicazione, sottoscritta dal presidente Michele Emiliano, con la quale, in aperta polemica con il modus operandi del commissario straordinario, ha auspicato che il piano “deve essere definito d’intesa con la Regione Puglia e che sarebbe opportuno che tale intesa fosse supportata da un lavoro preparatorio comune e non meramente dall’invio di un elenco predefinito non preventivamente condiviso”. Ulteriori rilievi sono poi stati sollevati da Emiliano, nelle lettera inviata ai ministri, rispetto ai “criteri per i quali si è scelto di realizzare le opere infrastrutturali in alcuni Comuni piuttosto che in altri” (criteri che, a detta della Regione “non appaiono immediati”), così come sul “livello di condivisione degli interventi proposti con le Federazioni sportive competenti, che sono le uniche a poter validare adeguatamente la scelta degli interventi”, che non risulterebbe “evidente”.
Obiezioni sulle quali Ferrarese, con il fare spiccio e risoluto dell’imprenditore, vocato al pragmatismo più che ai massimi sistemi, glissa, in vista dell’obiettivo comune che deve essere quello di “cercare di realizzare nel nostro territorio opere che, senza i finanziamenti ottenuti per i Giochi del Mediterraneo, non sarebbero mai state realizzate. È un’opportunità che va colta mettendo da parte le polemiche e lavorando tutti insieme. Purtroppo il tempo già perso non è recuperabile e non intendo rivangare, ma nutro molta fiducia in questo gruppo di lavoro e sono convinto che ognuno di noi lavorerà al massimo delle proprie possibilità. Dobbiamo indire le gare di appalto e far realizzare le progettazioni esecutive: a quel punto resteranno più o meno diciotto mesi per i lavori che, per rientrare nei tempi previsti per l’inizio dei Giochi (cioè il 21 agosto 2026), dovranno cominciare al più tardi ai primi del prossimo dicembre”, chiosa diplomaticamente Ferrarese.
Non altrettanto diplomatico è stato, sul punto, il deputato forzista Vito di Palma, che in una nota rivolta alle “Cassandre”, e ai “gufi”, ha dichiarato “rispondiamo con i fatti e con l’orgoglio di chi ce la sta facendo. Stiamo utilizzando tutte le risorse disponibili, tra cui i 106 milioni di euro del secondo masterplan, finanziati dall’emendamento di Forza Italia nella scorsa legislatura, oltre a un ulteriore sforzo del governo nella manovra di bilancio. Il secondo masterplan, redatto dal commissario Ferrarese, dimostra come stiamo coniugando concretezza e competenza per raggiungere gli obiettivi prefissati. Ora si accelererà sugli interventi strutturali sul territorio, affidati alle stazioni appaltanti. Ringrazio il commissario per il grande lavoro svolto, nonostante le insidie e gli ostacoli posti dal Centrosinistra, in particolare da Emiliano, che oggi vorrebbe condividere le scelte dopo aver fallito nella gestione dell’organizzazione, tanto da richiedere un commissariamento”.
Nel dettaglio, la somma del secondo masterplan sarà così ripartita: altri 31 milioni e 750mila euro per lo stadio Iacovone di Taranto (che, sommati a quelli già stanziati, portano il costo finale a quasi 60 milioni); altri 25 milioni per la copertura dello stadio Via del Mare di Lecce (il cui investimento complessivo ammonta a circa 36 milioni); altri 4 milioni e 100mila euro per lo stadio del nuoto e altri 11 milioni e 800mila per il polivalente Ricciardi, entrambi nel capoluogo jonico. Quanto agli investimenti “minori”, si segnalano, a Francavilla Fontana, i 2 milioni e 400mila euro per il palasport e i 4 milioni e 100mila euro per lo stadio e, a Massafra, i 2 milioni e 150mila euro per lo stadio.
Relativamente al territorio brindisino, inoltre, sono già stati inseriti nel primo masterplan, e approvati con decreto firmato dai ministri Raffaele Fitto, Andrea Abodi e Giancarlo Giorgetti, i progetti relativi a Fasano e Brindisi: 2 milioni e 750mila euro andranno a Fasano per la ristrutturazione del palazzetto dello sport e 10 milioni sono destinati a Brindisi (6 per lo stadio Fanuzzi e 4 per l’area parcheggio e la rete viaria a servizio del Pala Pentassuglia). Già finanziati con l’approvazione del primo masterplan sono gli altri progetti relativi alle strutture tarantine e della provincia jonica (Crispiano, Castellaneta, Ginosa, Grottaglie, Martina Franca, Massafra, Montemesola, Avetrana, Mottola, Statte e Torricella).
Insomma, un programma di interventi di grande valorizzazione del territorio, il cui esito, dopo i temporeggiamenti del precedente Comitato Organizzatore, non era affatto scontato: il rischio di perdere il privilegio di ospitare la ventesima edizione dei Giochi del Mediterraneo, infatti, per Taranto è stata più che concreta. Lo aveva rivelato direttamente Davide Tizzano, il presidente del Comitato Internazionale dei Giochi, partecipando lo scorso marzo a una sessione dei lavori insieme alla Commissione di coordinamento e controllo e alla struttura commissariale presieduta da Ferrarese. In quella occasione, Tizzano aveva dichiarato che, quando già si stavano esaminando le alternative a Taranto, nel giro di pochi mesi, dopo i ritardi accumulati e lo scontro istituzionale tra Governo e Regione Puglia circa la composizione del comitato organizzatore (scontro i cui strascichi, evidentemente, non si sono del tutto esauriti), la nomina del nuovo Commissario e l’incremento della dotazione finanziaria hanno impresso una svolta importante al cronoprogramma, stabilendo una rigida scansione temporale delle incombenze tra tutti i soggetti coinvolti. Ora è Ferrarese stesso a incalzare il Governo: “C’è bisogno che Roma si proceda a tappe forzate, tanto quanto abbiamo fatto noi. Se entro fine luglio non avremo l’approvazione del secondo masterplan e il nuovo decreto, sarà complicato riuscire a portare a termine le opere in tempo. Ma non c’è ragione di dubitare dell’impegno dell’esecutivo. L’ulteriore stanziamento di somme, con la manovra finanziaria del 2022, testimonia che l’attenzione alla situazione tarantina è alta. Ho fiducia che i provvedimenti arriveranno secondo una tempistica che ci consentirà di arrivare pronti ai Giochi”.
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