Chissà cosa è esploso all’improvviso nella testa di quel ragazzo che si prendeva cura con amore della madre, malata terminale di cancro, e del papà, costretto su una sedia a rotelle per una malattia degenerativa: in quei minuti di corto circuito, alle cinque di martedì pomeriggio, ha impugnato un’ascia e ha ucciso la mamma che era nel letto, poi ha tentato di fare la stessa cosa con il padre ma non ci è riuscito, ferendolo alla testa. Quindi è uscito sul balcone del secondo piano, ha preso una scaletta di legno per salire sulla terrazza e una volta sopra ha preso la rincorsa lanciandosi nel vuoto insieme alla scala e morendo sull’asfalto. La sua compagna, che era in casa con loro, ha tentato invano di fermarlo.
Latiano è sotto choc per la terribile tragedia avvenuta in via Luigi Errico, non lontano dal campo sportivo del paese. Mirco De Milito, 32 anni, operaio della Fiat Avio a Brindisi, aveva probabilmente pianificato da qualche giorno di uccidere i genitori, forse entrato nel tunnel della depressione dopo la recentissima diagnosi infausta per la madre, il dramma del padre e il timore magari di essere portatore di una patologia ereditaria.
Uccidere la madre, Giuseppina Lamarina, è stato facile, debole e ormai incapace di difendersi, nella stanza da letto. Con il padre Rino non c’è riuscito: l’uomo, nonostante la sua condizione, è riuscito a schivare i colpi riportando solo ferite alla testa.
Il giovane a quel punto non ha infierito: è corso al piano di sopra, ha appoggiato al muro la scaletta ed è salito sul tetto della palazzina a due piani ancora da terminare, lanciandosi nel vuoto. Per lui non c’è stato nulla da fare.
Il padre è stato trasportato in ambulanza all’ospedale Perrino di Brindisi, la compagna, sotto choc, al Camberlingo di Francavilla Fontana. I cadaveri di mamma e figlio sono stati trasferiti nell’obitorio del cimitero di San Vito dei Normanni in attesa delle decisioni del magistrato. Le indagini sono condotte dai carabinieri di Latiano.