I pompieri salvano 80 pecore, eroi del nostro presepe quotidiano

L’immagine che istintivamente viene alla mente è quella dei pastori che nel presepe portano sulle spalle le pecorelle. Qui però gli uomini indossano le divise dei pompieri e gli animali sono inzaccherati di fango, stremati dal freddo e dalla fatica. Le piogge dei giorni scorsi hanno creato una palude in quella che neanche a farlo apposta si chiama contrada Acquario, nella campagne tra Brindisi, San Vito e Mesagne.
Mentre rientrava all’ovile dopo una giornata nei pascoli, il gregge di 150 pecore è finito in quella specie di sabbie mobili nascoste dalla vegetazione: una settantina sono riuscite a superare il guado, le altre 80 sono rimaste intrappolate nel fango, con il pastore che fischiava tentando di guidarle e i cani che abbaiavano inutilmente per spingerle fuori dalla trappola.
D’inverno fa buio presto e la storia si stava mettendo male ma per fortuna i pastori oggi hanno il cellulare.
Ha chiamato i vigili del fuoco, ha inviato le coordinate di quel terreno sperduto nelle campagne ché senza sarebbe stato impossibile arrivare in tempo.
I pompieri sono giunti con il loro camion rosso, i lampeggianti azzurri e le luci delle fotoelettriche che hanno illuminato quello strano presepe in cui le 80 pecore non erano più bianche come la neve ma avevano il colore del fango e gli occhi della rassegnazione, ormai immobili nel pantano.
I vigili del fuoco non si sono persi d’animo. Con gli stivaloni d’ordinanza si sono immersi nella palude e hanno tirato fuori le pecore caricandosele in spalla una volta e portandole all’asciutto.
Era ormai notte quando, dopo tre ore di lavoro, il gregge era finalmente ricomposto. Tutte le pecore tornavano sane e salve all’ovile, e le fotoelettriche venivano spente. I pompieri rientravano in caserma, esausti ma felici, un po’ eroi e un po’ pastori nel nostro presepe quotidiano.
Gianmarco Di Napoli